Dalle indagini sarebbe emersa "la contiguità ad elementi di spicco di Cosa nostra", con una scalata imprenditoriale "inserita all'interno di una commistione di interessi tra mafia e impresa"
Il capo sezione della Direzione investigativa antimafia punta l'indice sul ruolo della classe politica nelle azioni di contrasto alla criminalità organizzata
Il vice questore, a capo della sezione Dia, ha illustrato i punti cardine della relazione del primo semestre 2021: "E' presente una agromafia parassitaria che si interessa prevalentemente delle intermediazioni nel settore dell'ortofrutta. E' emersa anche la carenza di adeguati controlli sui regimi di 41bis"
Dalla relazione semestrale emerge una forte presenza delle cosche in vari Paesi del mondo: "Fenomeno favorito dalla volontà di trasferire altrove i propri interessi"
Il numero uno della direzione investigativa antimafia ha parlato in occasione del convegno che al museo archeologico San Nicola si è articolato sull'influenza delle religioni nella lotta alla criminalità organizzata
Il procuratore è intervenuto durante il convegno "L'influenza della religione nella lotta alla criminalità organizzata" nel trentennale della fondazione della Dia
Le celebrazioni per il trentennale dell'organismo investigativo interforze prevedono anche un convegno sul contributo della chiesa nella lotta alla mafia
Secondo la relazione sul secondo semestre 2020, al latitante i capimafia della provincia "riconoscono unanimemente l'ultima parola sull'investitura o sulla revoca di cariche di vertice all'interno dell'associazione"
Non soltanto la proiezione verso i Paesi del Nord America e dell'America Latina come Venezuela e Brasile e verso il Nord Europa, con particolare riguardo verso Germania e Belgio, i boss dopo le scarcerazioni provano a trasferire gli interessi illeciti laddove non siano immediatamente riconoscibili
Davide Schembri, 45 anni, arrestato nel 2018 per reati di esercizio abusivo di attività di gioco e truffa aggravata, commessi per ottenere un ingiusto profitto in danno dello Stato
A tirare le fila di quello che è stato il secondo semestre del 2019 - illustrando le novità della consorteria mafiosa Agrigentina - è stata la Direzione investigativa antimafia. Ricordate le intimidazioni, il progetto di un omicidio e il tentativo di indebolire il sistema carceri
La relazione della Dia sul primo semestre del 2019 ha fatto emergere come la consorteria abbia bisogno di un capo e nel momento stesso in cui un già vertice torna libero, dopo aver scontato la pena, viene cercato o è lui stesso che torna disponibile per fare quello che sa fare meglio: il criminale
Dall’analisi delle risultanze investigative registrate nel secondo semestre del 2018 si rileva come il traffico, e la conseguente distribuzione degli stupefacenti, continui a rappresentare una delle attività privilegiate
Dalla relazione sul secondo semestre del 2018, consegnata dalla Direzione investigativa antimafia, emerge la significativa capacità d’infiltrazione e di condizionamento del tessuto economico, sociale e amministrativo delle consorterie
La Dia sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla Dda: disarticolata un’associazione per delinquere con base operativa ad Agrigento e ramificazioni nel Palermitano e in Calabria. I carabinieri hanno bloccato due presunti fiancheggiatori del boss Antonio Massimino