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Sabato, 20 Aprile 2024
Mafia

Cosa Nostra capace di sfruttare garanzie costituzionali del sistema giudiziario, Cilona: "E' riuscita ad attrarre a se un avvocato e usarlo come 'fantoccio'"

Il vice questore, a capo della sezione Dia, ha illustrato i punti cardine della relazione del primo semestre 2021: "E' presente una agromafia parassitaria che si interessa prevalentemente delle intermediazioni nel settore dell'ortofrutta. E' emersa anche la carenza di adeguati controlli sui regimi di 41bis"

"La governance delle attività criminali è stata diretta da soggetti sottoposti a misure alternative alla detenzione. E' emerso anche che ancora oggi la mafia agrigentina sembra sì prediligere quei mercati illeciti come stupefacenti, ma anche leciti come l'ortofrutta. Una agromafia parassitaria che si interessa prevalentemente delle intermediazioni. E' emersa inoltre la carenza di adeguati controlli sui regimi di 41bis tant'è che l'ergastolano Falsone era libero di poter comunicare con l'esterno in maniera agevole". E' con queste parole che il vice questore Roberto Cilona, a capo della Dia di Agrigento, ha illustrato l'allarmante quadro che emerge dalla relazione del primo semestre del 2021. "Ma è emerso anche, grazie alle operazioni effettuate dalla polizia giudiziaria, la volontà di sfruttare le garanzie costituzionali del sistema giudiziario, che sono a garanzia di ognuno di noi, come vulnerabilità. Quindi, ad esempio, avvicinarsi all'avvocato per attirarlo dalla propria parte e renderlo un 'fantoccio'".

Emergenza Covid fa "gola" a Cosa Nostra  

"Sicuramente nella fase relativa allo sfruttamento economico di questo momento di crisi dovuta al Covid e di ripresa, vi sarà una importante vulnerabilità di cui la mafia cercherà di approfittare - ha spiegato il capo della Dia: Roberto Cilona - . Mi riferisco alla mole di denaro prevista per i piani di risanamento. Non è una novità che i flussi di denaro provenienti da Stato, Regione e Comunità europea sono da sempre una delle mire principali della mafia".

Pax fra Cosa Nostra e Stiddra 

"Cosa Nostra e Stiddra restano storicamente e culturalmente differenti, anche se nell'agire mafioso utilizzano sempre gli stessi sistemi. Si predilige, in questo particolare momento storico, una pax mafiosa che è utile alle consorterie per poter fare meglio i loro affari, senza attrarre l'occhio indagatore dello Stato. Questo è uno dei problemi principali da affrontare e sdoganare: si ritiene che la mafia in quanto silente, liquida, inabissata non sia più pericolosa - ha evidenziato Cilona - . Lo è, eccome invece. Perché trae fondamento da tutta una serie di elementi economici e culturali che sul nostro territorio sono molto marcati. Attrae l'ignorante che è convinto di rivolgersi al mafioso per risolvere problemi privati o l'imprenditore balordo che non sa fare imprenditoria e si rivolgere agli uomini d'onore. La questione principale è una: combattere e vincere l'ambito militare della mafia, non significa sradicare il fenomeno dal territorio".

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Mafia e social 

"Costra Nostra fa sempre più spesso uso dello strumento informatico per veicolare le informazioni - ha aggiunto il vice questore Roberto Cilona - . E' social dal punto di vista identitario, in quanto molto spesso, e lo strumento social ha una importanza, si evoca la mafia in maniera non malefica".

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