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Giro di fatture fasulle per ottenere i permessi di soggiorno: 71 i migranti denunciati alla Procura

I poliziotti dell'ufficio Immigrazione della Questura hanno scoperto che venivano presentati documenti formalmente emessi da ditte inesistenti, cessate o che svolgevano tutt'altro lavoro rispetto a quello indicato

Non soltanto i cinque - due marocchini e tre senegalesi - che sono stati citati a giudizio. E' più ampio, molto più ampio, il giro di fatture fasulle, intestate a ditte inesistenti o cessate, che sono state presentate all'ufficio Immigrazione della Questura di Agrigento per ottenere il permesso di soggiorno. I migranti denunciati alla Procura, da settembre 2021 al marzo scorso, sono stati infatti ben 71. Quattordici invece le notizie di reato formalizzate al quinto piano del palazzo di giustizia dove ha sede la Procura della Repubblica.  

"Presentano fatture false per ottenere i permessi di soggiorno", 5 indagati citati a giudizio  

I poliziotti dell'ufficio Immigrazione non si occupano soltanto - specie in una provincia complicata qual è, anche per la presenza di Lampedusa, quella Agrigentina - di identificazioni, ricongiungimenti familiari ed espulsioni. Ma anche, naturalmente, di asilo politico, protezione internazionale, nonché del rilascio di permessi di soggiorno e visti. Fra le tipologie di permesso di soggiorno più diffuse vi sono quelli per lavoro, sia subordinato che autonomo, ma anche quelli per motivi di famiglia e per motivi di studio. Sono quotidianamente centinaia e centinaia i migranti che si aggirano lungo via Francesco Crispi, dinanzi alla caserma "Anghelone". Tutti pronti a presentare i documenti necessari affinché venga rilasciato loro il permesso per poter rimanere regolarmente in Italia. I poliziotti dell'ufficio Immigrazione ad un certo punto hanno iniziato a subodorare che in alcuni incartamenti presentati c'era qualcosa che "puzzava", che non tornava. Troppe fatture cartacee, tutte compilate a mano quindi, e non elettroniche venivano presentate quotidianamente. I sospetti, per coloro che sono investigatori e non semplici burocrati, sono stati inevitabili. E' stata chiesta una mano d'aiuto alla Guardia di finanza che ha degli appositi strumenti e i dubbi sono stati ben presto confermati. 

Sono state "stanate" richieste di permesso di soggiorno basate su fatture false. E non una o due. Ma tantissime. Le fatture presentate dai migranti sono risultate emesse da ditte inesistenti, cessate o che svolgevano tutt'altro lavoro rispetto a quello indicato. E sono state, appunto, ben 14 le notizie di reato presentate in Procura e 71 i migranti denunciati. 

Pare, ma non vi sarebbero però riscontri in merito, che il giro illegale di fatture avesse il suo fulcro a Catania. I migranti, cercando di restare illegalmente in Italia, si sarebbero recati a Catania e avrebbero pagato per ottenere fatture fasulle da presentare in Questura e ottenere il permesso di soggiorno per lavoro autonomo. I poliziotti dell'ufficio Immigrazione non si sono però lasciati fregare. Tutt'altro. E tutti coloro che credevano d'essere furbi - ben 71 - sono stati denunciati alla Procura. 

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