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Martedì, 30 Aprile 2024
Ospedali e criticità

Sanità e disservizi, accuse gratuite al prefetto e sindaci pronti a schierarsi al fianco di Romano

La massima autorità di governo è stata attaccata per non aver ricevuto il Cartello Sociale, eppure non soltanto si è messo a disposizione della Regione per il coordinamento, ma ha anche chiesto all'Asp di dare indirizzo ai primari dei reparti di accettare pazienti in soprannumero per consentire il turn over in pronto soccorso

E' stato attaccato e accusato di non averli, a distanza di due mesi dal sit-in, ricevuti. I componenti del Cartello sociale, don Mario Sorce, Salvatore Pezzino, Alfonso Buscemi, Emanuele Gallo e Gero Acquisto, hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L'appello è, indiscutibilmente, legittimo: c'è da affrontare, e laddove possibile tentare di tamponare, le criticità della sanità Agrigentina. Attaccare il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, attraverso la nota stampa diramata agli organi di informazione, è però un gesto sconsiderato e gratuito. Un gesto che fa passare, alla comunità, un messaggio falso. E in tanti, negli ultimi giorni, privatamente, hanno manifestato solidarietà al prefetto Romano. Massimo rappresentante dell'ufficio territoriale del Governo che, fino ad ora, ha mosso, senza proclami e pubblicità, passi concreti. 

Sanità e disservizi, il Cartello sociale scrive una lettera al presidente della Repubblica

Neanche il prefetto, sia chiaro, potrà mai risolvere le criticità degli ospedali e della sanità Agrigentina. Servono i medici e la provincia, così come molte altre realtà della penisola, pagano, salatamente, il prezzo della mancanza di personale e professionisti. E non è colpa né di questo prefetto, né degli altri che lo hanno preceduto. 

Romano, fin dal suo insediamento, senza richiamare su di sé e sulla Prefettura alcuna attenzione, ha portato avanti, concretamente, l'impegno di rappresentare - questo fa un prefetto che non ha la bacchetta magica per risolvere le emergenze o criticità - a Palermo e a Roma quali sono i bisogni dell'Agrigentino affinché la sanità pubblica possa ritenersi dignitosa. Eppure è stato messo in mezzo dal Cartello sociale che non ha "avuto alcun riscontro". Probabilmente il prefetto non ha avuto tempo e modo, visto che ha dovuto confrontarsi con tante altre criticità, non ultima quella dell'immigrazione a Lampedusa e Porto Empedocle, di convocare il Cartello sociale. Ma non rendere conto - non è naturalmente tenuto a farlo - a sindacati e Chiesa non significa affatto, contrariamente al messaggio che è passato con la nota stampa del Cartello sociale, che il prefetto non abbia mosso un dito. Appena lo scorso 10 agosto, dopo aver fatto una riunione con Asp, sindaco di Agrigento e Questura, ha messo nero su bianco che era necessario adottare determinate misure organizzative. "Per fronteggiare la carenza di personale medico, oltre all'attivazione dei medici italo-argentini - ha scritto il prefetto di Agrigento - bisogna dare un indirizzo ai primari dei reparti per accettare pazienti, anche in soprannumero, provenienti dal pronto soccorso in osservazione breve o in via di dimissioni, in modo da consentire un turn over breve al reparto di emergenza". Una raccomandazione scritta, quest'ultima, che ha avuto una valenza anche "sotto il profilo della tutela dell'incolumità della popolazione e dell'ordine pubblico". Prima ancora, il prefetto Romano si era messo a disposizione, per ogni interlocuzione e coordinamento per il pronto soccorso del "San Giovanni di Dio", con la Regione Siciliana. 

I sindaci dell'Agrigentino, da ieri, pare che si stiano muovendo - su input del primo cittadino di Naro, Mariagrazia Brandara, - per scrivere una loro lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Una lettera per sottoporgli le criticità della sanità agrigentina, ma anche per esprimere un corale ringraziamento, "per l'impegno serio, concreto e fattivo", al prefetto Filippo Romano che ha dimostrato di essere, a dire dei sindaci, "un punto di riferimento certo, proattivo, sempre disponibile, garantendo collaborazione e sostegno, a partire proprio dalla sanità". La lettera è stata già elaborata, ma - verosimilmente causa settimana ferragostana, nonché weekend - non è stata ancora siglata dai primi cittadini della provincia. "Risulta incomprensibile l’atto di accusa per insensibilità rivolto al prefetto, ad opera del Cartello sociale" - è stato scritto nel documento che è ancora, non essendo stato appunto sottoscritto, una bozza - . "Il prefetto, sempre attento ai fatti che hanno effetti sulla serenità dei cittadini agrigentini, ha assunto l’impegno di rappresentare - è stato di fatto confermato dai primi cittadini dell'Agrigentino - il bisogno di questa provincia di una sanità pubblica dignitosa". 

"Spiace che in questo tempo di foreste che bruciano, non solo metaforicamente, non ci si soffermi sugli alberi che crescono" - ha scritto nella bozza della missiva, da recapitare a Mattarella, Maria Grazia Brandara - . Lettera che, affinché possa concretamente dirsi che i sindaci e il prefetto sono sulla stessa barricata, dovrà essere, appunto, sottoscritta da tutti. 

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