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Lunedì, 29 Aprile 2024
Istruzione

Maltrattamenti, stalking, reveng porn e violenza sessuale, il pm Cifalinò: "Le denunce arrivano a 'fiume' in Procura"

Il sostituto procuratore ha spiegato, agli studenti del liceo Scientifico "Leonardo", come funziona e di cosa si occupa la Procura. Di Leo: "E' da idioti mandare una nostra foto intima, dovete essere consapevoli dei rischi a cui ci si espone oggi con l'utilizzo dei social. Quell'immagine digitale non può essere cancellata"

Non soltanto tentativi di sensibilizzazione e appelli. Ma anche conoscenza piena di quali sono le fattispecie di reato comprese nell'alveo della cosiddetta "violenza di genere", di cosa quotidianamente fa la Procura della Repubblica di Agrigento e di cosa sia la vittimizzazione secondaria. Gli studenti del liceo Scientifico "Leonardo" di Agrigento, che hanno partecipato a "What i was wearning - La cultura della violenza nella violenza di genere", da oggi, hanno arricchito il proprio bagaglio conoscitivo. E lo hanno fatto grazie alle spiegazioni e delucidazioni del sostituto procuratore Maria Barbara Cifalinò che, da tre anni, si occupa proprio di fasce deboli e violenza di genere.  "Le querele arrivano a 'fiume' sulle nostre scrivanie. Mi sono resa conto che tutte le condotte sono simili fra di loro e questo perché la cultura della violenza è standardizzata - ha spiegato il sostituto procuratore Cifalinò dopo aver annunciato che la maggior parte dei reati di cui si occupa riguarda maltrattamenti in famiglia, atti persecutori o stalking, reveng porn e violenza sessuale - . Dalle molteplici denunce di maltrattamenti in famiglia che ho analizzato, le condotte del maltrattante consistono nel meccanismo di controllo nei confronti di moglie, convivente, fidanzata e della denigrazione. Il controllo è volto a controllare come si veste la persona offesa, nell'indicare quando uscire, quali vestiti indossare, nell'isolarla socialmente, nell'impedirle di avere amiche e avere attività lavorativa propria e quindi indipendenza economica. Avere frequentazione con famiglia e amiche significa far che sì che quella persona sia dipendente dal compagno, dal marito. Sono tutte condotte che relegano la donna in una posizione di inferiorità, condotte che pongono la persona offesa in una situazione di frustrazione. E sempre per quanto riguarda il controllo emerge, ad esempio, che alla donna viene impedito di  utilizzare il telefono. C'è quindi una condotta attiva, non solo impone e minaccia, ma passa all'azione rendendo impossibile la frequentazione della donna con i proprio nucleo familiare. E' frequente inoltre la denigrazione. Il maltrattante insulta: 'sei una stronza', 'non sai cucinare', 'sei una p... ', 'non sai fare la madre', 'sei una cosa inutile'. Un aspetto su cui si focalizzano le denunce agrigentine è appellare la persona come 'prostituta', una 'traditrice', una 'donna che va con altri uomini', 'se va a fare la spesa ha l'amante'. Si tratta di condotte volte ad annichilire la persona offesa - ha sottolineato, in maniera chiara per fare in modo che gli adolescenti avessero piena contezza di quello che accade in alcune situazioni, il pm Cifalinò - . Questa è la parte psicologica, molto spesso tutto è accompagnato dalla violenza fisica che si esplica con calci, pugni, botte e quando siamo fortunati riusciamo a provarle con i referti medici". Ma non è sempre semplicissimo perché, di solito, le prime volte, la donna è quasi sempre "caduta dalle scale".

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"Un'altra figura di reato che è, tristemente, molto in voga è quella degli atti persecutori che riguarda, in particolar modo, le coppie giovani che si lasciano - ha proseguito, istruendo i giovanissimi del liceo Scientifico Leonardo, il pm Cifalinò - . Lo stalking rende la vita impossibile alla persona offesa. Lo stalker è quello che tampina, molesta. E lo fa iniziando con modalità telematiche: messaggi su Instagram, su Messanger, su Whatsapp. Si tratta di una prima fase dello stalking, fatta in maniera ossessiva. Successivamente si passa a farsi trovare sotto casa della persona offesa, seguirla, così da costringerla ad alterare le abitudini di vita. Il maltrattamento rende la vita, all'interno della famiglia, intollerabile. Chi subisce lo stalking ha timore per la propria vita fuori da casa. Anche chi commette stalking ha un atteggiamento di possesso. E anche chi commette stalking, denigra".

Il pm Maria Barbara Cifalinò è stata esaustiva con i ragazzi del "Leonardo" e si è soffermata anche, soprattutto, sul reveng porn: "Mi sono capitati tantissimi di questi fascicoli. La divulgazione di una foto di una ragazza nuda pensa l'artefice che sia un modo per 'punire' la ragazza". E il procuratore Giovanni Di Leo si è rivolto ai ragazzi: "Il corpo di ciascuno di noi non è mai nella disponibilità della persona che amiamo. E' da idioti mandare una nostra foto intima, dovete essere consapevoli dei rischi a cui ci si espone oggi con l'utilizzo dei social - ha lanciato un altro appello -. Quell'immagine digitale non può essere cancellata e può essere ripresa dagli esperti del web anche dalle chat private. Non c'è niente di privato di quello che mettete sul telefonino e non c'è niente che veramente cancellato. Dovete fare attenzione, questo fenomeno nasce da una mancanza di cultura nell'uso di strumenti tecnologici che sono a nostra disposizione. Ricordatevi che il corpo è vostro non soltanto quando siete con qualcuno". 

"I casi di reveng porn che mi sono capitati sono stati tutti su Instagram, ad esempio un ragazzo agrigentino ha messo una foto della sua ex nuda in una storia e tutti gli amici comuni l'hanno vista e da lì è partito il procedimento penale - ha raccontato il pm Cifalinò - . Il ragazzo si è scusato dicendo che era uno scherzo, ma quella ragazza è stata annientata nella sua sfera di conoscenze e nella sua personalità. Sono conseguenze gravi". Il dirigente scolastico Patrizia Pilato, durante l'incontro, ha chiesto di spiegare agli studenti che "anche chi diffonde il video non è altro che un correo". "Nudi con la persona che amate, nel momento in cui vi amate. Non esiste una documentazione storica dell'atto di amore. La documentazione storica dell'atto di amore è pornografia - ha chiarito il procuratore Di Leo - . E' una cosa non necessaria, attiene alla vostra sfera personale intima. Deve restare fra voi, non deve essere causa di tragedia. Fra l'altro mettendo il vostro corpo nudo su un'immagine digitale, sappiate - è stato, ancora una volta chiarissimo il procuratore, - che se ne può fare quello che si vuole. Un tecnico informatico, un esperto di grafica digitale può fare tutto: fa cambiare posizione, può inserire anche lui. Un fatto recente che è accaduto: abbiamo l'immagine di un uomo che compie atti omosessuali, l'immagine è falsa. E' stata digitalmente modificata, ma la vita di quel ragazzo è distrutta! Andare dal magistrato per fare punire il colpevole, bene. Se ci riusciamo, lo faremo. Ma cosa cambia per la psiche e la personalità di questo ragazzo? Sono reati puniti seriamente, ma ancora in modo blando rispetto al danno che fanno ad una persona". L'imputato ha chiesto di patteggiare e a 20 anni si ritroverà pregiudicato.. 

"Il reato più insidioso è quello della violenza sessuale. E' molto difficile, in questi casi, raggiungere la prova - ha spiegato il pm Cifalinò - . E anche in questi casi si tende a screditare la vittima, dicendo che è 'una squilibrata, prima ha detto sì e poi no'. E' molto complicato cercare di tutelare la persona offesa". Per gli studenti dello Scientifico "Leonardo", anche queste spiegazioni fatte a "tu per tu", sono state illuminanti. "La cronologia delle ricerche su internet non si cancella - ha tenuto a sottolineare il procuratore Di Leo - . Indurre una persona in caso di incapacità costituisce un aggravante, è solo questione di tempo perché dobbiamo ottenere una rogatoria dagli Stati Uniti, ma ci rispondono". Di Leo lo ha spiegato in merito al fatto della ricerca di particolari stupefacenti che rendono incapaci, anche parzialmente, le vittime.    

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