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Domenica, 28 Aprile 2024
L'emergenza

Nuova vita per l'hotspot di Lampedusa, il commissario Valenti: "Al via la creazione di centri di trattenimento"

Nella struttura di contrada Imbriacola è stato fatto il punto della situazione dopo che la gestione è passata, dal primo giugno, alla Croce rossa italiana

"La raccolta dei rifiuti, i posti letto resi dignitosi con brandine adeguate e con disinfezione che viene fatta sistematicamente, una mensa che oggi, dopo tempo, funziona e una serie di interventi rivolti all'accoglienza dei migranti, con un intrattenimento soprattutto per i minori e a un minimo di mediazione che viene svolta in maniera dignitosa". E' con queste parole che il prefetto Valerio Valenti, commissario per l'emergenza migranti, ha fatto il punto della situazione dell'hotspot di Lampedusa che dal primo giugno viene gestito dalla Croce rossa italiana. "Tutto questo è stato fatto - ha spiegato Valenti, durante la conferenza stampa tenuta all'hotspot di contrada Imbriacola - perché da gennaio, quando arrivai qui per la prima volta, si sono susseguite una serie di azioni concrete: il dl Cutro trasformato in legge 50, la dichiarazione di stato di emergenza, la collaborazione con il sindaco di Lampedusa a cui è stato reso disponibile una struttura del ministero che è a Lampedusa ormai in pianta stabile e che funge da raccordo con l'amministrazione comunale per risolvere le questioni che di volta in volta vengono sollevate: sono tutti elementi che concorrono a dare una risposta a quell'emergenza, perché di emergenza si trattava, che evidenziammo a gennaio". 

Un centro di trattenimento a Lampedusa 

"L'azione del dipartimento adesso vorrà traguardare anche altri obiettivi. Il primo, condiviso a livello europeo, è realizzare un più rapido rimpatrio dei soggetti che non hanno titolo a rimanere sul territorio, quindi la realizzazione di centri di trattenimento. E non escludo che uno, il primo, si possa fare anche qui, sull'isola. Se da una parte bisogna dare dignitosa accoglienza a chi ne ha diritto, dall'altra bisogna fare in modo che vengano concretizzate le procedure di frontiera introdotte dal decreto legge 50, nei confronti di chi non ha titolo a rimanere". Lo ha detto il prefetto Valerio Valenti, commissario straordinario per l'emergenza migranti, durante la conferenza stampa tenuta all'hotspot di Lampedusa dopo che il primo giugno la gestione è passata alla Croce Rossa italiana. "L'impegno principale del dipartimento che dirigo è quello di realizzare centri di trattenimento, assieme alla creazione di hotspot in Sicilia e Calabria soprattutto - ha concluso il prefetto Valenti - che nelle prossime settimane e mesi porteremo avanti". Valenti ha espresso parole di plauso nei confronti del nuovo prefetto di Agrigento, Filippo Romano, e del questore, Emanuele Ricifari, augurando loro "proficua attività e risultati". 

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La riorganizzazione dell'hotspot 

"Abbiamo capito fin dal primo momento che riorganizzare questo centro sarebbe stato un lavoro gravoso. Per prima cosa ci siamo occupati della programmazione che mancava totalmente, poi l'accoglienza nello specifico dei migranti. Abbiamo quindi riorganizzato i moduli abitativi per l'accoglienza, sono stati rifatti i bagni e potenziati una serie di servizi. mensa e cucina che erano lasciati così al caso. Da oggi, il centro viene gestito secondo modelli che la Croce Rossa attua da anni". Lo ha spiegato, durante la conferenza stamp all'hotspot di contrada Imbriacola a Lampedusa, Ignazio Schintu, direttore operazioni emergenze e soccorsi della Croce Rossa Italiana. "Crediamo che le crisi che hanno colpito il centro fossero dovute al fatto che mancassero pianificazioni su un'accoglienza maggiore rispetto ai numeri del centro - ha spiegato Schintu -. Con una serie di interventi, partendo dai bagni mobili, siamo in grado di accogliere, magari per pochissimo tempo, un numero più alto di persone. Nei primi tre giorni di giugno sono passati dall'hotspot 1.250 persone circa e nel giro di pochi giorni sono andati via. La soluzione è quella di trasferire le persone verso centri più attrezzati di questo, per proseguire il loro cammino nella richiesta di asilo o altro". "Ci saranno, all'hotspot, più operatori: dai 70 agli 80, dipendenti, volontari, figure specifiche. Abbiamo medici, operatori sanitari, infermieri che daranno notevole contributo per l'accoglienza, ma anche operatori dell'accoglienza e mediatori. Tutto quello, insomma, che potrà servire per rendere questo centro anche un fiore all'occhiello dell'Italia". Lo ha spiegato Ignazio Schintu, direttore operazioni emergenze e soccorsi della Croce rossa italiana, durante la conferenza stampa tenuta all'hotspot di Lampedusa. "La missione di Croce rossa, in quella che è la porta d'Europa, è ridare dignità a tutte quelle persone che arrivano in Italia", ha concluso. 

Sostegno al Comune di Lampedusa 

"Come prefettura di Agrigento stiamo cercando di agevolare il più possibile i collegamenti fra Lampedusa e Porto Empedocle con l'obiettivo di alleggerire il municipio delle Pelagie da ogni compito che non rientra nei compiti dei Comuni". Lo ha detto il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, durante la conferenza stampa tenuta all'hotspot di contrada Imbriacola la cui gestione dal primo giugno è passata alla Croce Rossa italiana. "Il Comune di Lampedusa deve tornare a fare il Comune. Municipio di 7mila abitanti, isolano, con i problemi che ha, e non sono pochi. Grazie alla dichiarazione dello stato d'emergenza - ha aggiunto il prefetto Romano - abbiamo, come ministero, come prefettura, gli strumenti per occuparci noi del di più, con l'obiettivo di fare di Lampedusa non un problema, ma un centro d'eccellenza, una vera e propria 'porta', fermo restando che l'impegno del Governo è favorire l'ingresso legittimo e sfavorire quello illegittimo, dando la possibilità a chi vuole emigrare in Italia di farlo, grazie alle quote previste, legalmente". 

Ristabilire i legami familiari, nuovi servizi 

"Abbiamo cercato di strutturare una accoglienza che fin dai primi momenti garantisca il ripristino della dignità delle persone, oltre ai bisogni materiali che vengono colmati. Ecco perché abbiamo pensato di potenziare un servizio che è un cardine di Croce Rossa: servizio per il ristabilimento dei legami familiari". Lo ha spiegato Francesca Basile, responsabile dell'unità operativa Migrazioni della Croce Rossa Italiana, durante la conferenza stampa tenuta all'hotspot di contrada Imbriacola a Lampedusa. "Le persone che arrivano trovano, fin dai primi momenti, i caricabatterie per i telefoni cellulari e una rete wi-fi. E attraverso le Croci Rosse e le Mezze Lune Rosse, che sono presenti in 192 società nazionali, di aprire ricerche di rintraccio per i familiari che stanno cercando informazioni su chi è partito e su cui non hanno notizie o di poter mandare il messaggio 'Sono salvo e sto bene'", ha concluso Francesca Basile. 

Smaltimento di barche e barchini 

"Un ringraziamento enorme alla Capitaneria di porto, alla Guardia di finanza e alla Marina militare per tutte le attività di soccorso. Il rapporto con l'Agenzia delle dogane evidenzia la sinergia, che sta funzionando, per risolvere problemi che possono essere locali, ma hanno una grande rilevanza: quello relativo a barche e barchini con cui arrivano i migranti e che restano abbandonati e creano un problema non solo al turismo, ma anche alle attività economiche e ai pescatori". Lo ha detto il prefetto Francesco Zito, direttore centrale per l'Immigrazione. "In sinergia con l'Agenzia delle dogane stiamo risolvendo il problema, identificando specifiche aree - ha concluso - dove potranno essere stoccati e smantellati, in modo da liberare l'isola da questi residui". 

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