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Martedì, 30 Aprile 2024
Il provvedimento

La rivolta al carcere Petrusa con un agente penitenziario rimasto ferito: convalidati 9 arresti

I detenuti avrebbero preso possesso di una sezione e preteso, minacciando i poliziotti con l'olio bollente, di parlare con il magistrato di sorveglianza

"Reclamare migliori condizioni di vivibilità all'interno del carcere non ha rappresentato una causa di giustificazione". Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento, Iacopo Mazzullo, ha convalidato l'arresto dei nove detenuti arrestati lo scorso 2 gennaio per la rivolta al carcere "Di Lorenzo" quando avrebbero strattonato un agente penitenziario, rimasto ferito (15 giorni di prognosi per lui), per strappargli le chiavi della sezione "media sicurezza" e prenderne totale possesso.

Le accuse contestate sono di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e sequestro di persona ai danni di un detenuto al quale sarebbe stato impedito durante la sommossa di spostarsi per essere sottoposto, dopo un malore, a una visita medica per una crisi ipertensiva in corso.

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Il giudice, come chiesto dalla procura, ha disposto la misura cautelare in carcere. I nove detenuti, di Catania e Siracusa, in occasione dell'interrogatorio, assistiti dai rispettivi difensori (fra gli altri gli avvocati Diego Giarratana, Stefano Aliotta e Roberta Castorina) hanno scelto strategie differenti. Otto su nove si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, uno solo ha fornito la sua versione dei fatti esprimendo, per lo più, esasperazione per le condizioni di vita a cui erano sottoposti.

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I detenuti, in particolare, dopo avere preso possesso di un'ala del carcere, avrebbero riscaldato l'olio col pentolino e minacciato i poliziotti penitenziari di gettarglielo addosso. Durante il barricamento, che aveva come finalità quello di reclamare un immediato incontro sul posto col magistrato di sorveglianza, avrebbero pronunciato insulti e minacce di morte a decine di agenti e al loro comandante che, nel frattempo, erano andati in massa nei luoghi dei disordini. Fra i motivi della protesta il freddo all'interno delle celle e condizioni generali ritenute indecorose. 

La protesta, quando all'esterno le forze dell'ordine in tenuta antisommossa erano pronte all'intervento, è rientrata pacificamente e la polizia penitenziaria ha provveduto all'arresto dei nove presunti promotori della sommossa che avrebbero aperto tutte le celle per fare uscire gli altri detenuti. 

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