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Sabato, 27 Aprile 2024
Prefettura e Viminale al lavoro / Porto Empedocle

L'inarrestabile esodo di migranti: a Porto Empedocle nasce un nuovo hotspot

Nei moduli abitativi potranno essere temporaneamente ospitate 200, 250 persone e a circa 150 metri di distanza verranno collocate delle tende: sarà il posto dove potranno essere accolti, e assistiti dalla Croce Rossa italiana, gli extracomunitari che verranno fatti sbarcare direttamente in città o trasferiti da Lampedusa

Non sarà un centro di trattenimento. Non uno di quelli che il Governo intende aprire, per come spiegato dal prefetto Valerio Valenti, per traguardare l'obiettivo di un più rapido rimpatrio dei migranti che non hanno titolo a restare in Italia. Ma sarà un vero e proprio hotspot. Come quello che sorge in contrada Imbriacola a Lampedusa. Anzi, meglio perché consentirà una più rapida assistenza, oltre che l'indispensabile iter di pre-identificazione, e un fulmineo trasferimento verso i centri d'accoglienza della Sicilia e dell'intera penisola. E questo perché vi sarà un'area dedicata agli autobus, già pronti a far salire i migranti da smistare. 

Nuova vita per l'hotspot di Lampedusa, il commissario Valenti: "Al via la creazione di centri di trattenimento"

Sono incandescenti i telefoni della Prefettura di Agrigento e del dipartimento Libertà civili e Immigrazione del Viminale. Le ondate di sbarchi su Lampedusa, nelle ultime settimane, sono state, e sono ancora, inarrestabili. La "piccola" isola dell'Agrigentino - di questo ne sono consapevoli tutti - non può sopportare il peso di un esodo senza fine. Ed ecco perché all'hotspot della più grande delle isole Pelagie verrà affiancato anche un hotspot a Porto Empedocle. Sorgerà - verosimilmente fra ottobre e novembre, prima è materialmente impossibile, - sotto il Caos, in quella che è l'ultima porzione di area portuale. "Verranno collocati dei moduli abitativi che potranno ospitare 200, 250 persone. E in queste strutture verranno effettuate le procedure di fotosegnalamento, rilievo delle impronte digitali e dunque identificazione - ha spiegato il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, - . Accanto, a circa 150 metri, quindi i migranti potranno raggiungere l'area di pre-identificazione a piedi, verranno collocate delle tende e sarà il posto dove potranno essere accolti, e assistiti dalla Croce Rossa italiana, i migranti che verranno fatti sbarcare a Porto Empedocle, anche dopo un repentino, e dunque senza pre-identificazione, trasferimento da Lampedusa". E nelle tende potranno essere momentaneamente accolte un migliaio di persone.  

Non sarà, questo l'obiettivo di Prefettura e Viminale, un punto di ammasso di migranti, ma delle aree che serviranno a velocizzare appunto le procedure di identificazione e lo spostamento di quanti sbarcano verso le strutture d'accoglienza. Il punto di approdo più vicino, a seconda di dove avviene il soccorso dei barchini, resta, senza ombra di dubbio, Lampedusa. La creazione dell'hotspot a Porto Empedocle avrà esiti positivi, inevitabilmente, anche sulla più grande delle isole Pelagie perché, per come è stato fatto nelle ultime settimane, i migranti potranno essere spostati in maniera fulminea senza procedere alla loro pre-identificazione. 

Va rilevato comunque, perché lo dimostrano i fatti, che i poliziotti della Scientifica e dell'Immigrazione della Questura di Agrigento, assieme ai mediatori culturali, hanno stabilito dei veri e propri record, riuscendo - a Lampedusa - a pre-identificare e fotosegnalare quotidianamente oltre 750 dei migranti presenti nella struttura di contrada Imbriacola. Un record perché prima dell'insediamento del nuovo questore, Emanuele Ricifari, e della riorganizzazione del sistema pre-identificazioni, non si riusciva ad andare oltre alle 400 persone. Lo stesso, forse ancora di più, potrà essere fatto a Porto Empedocle. 

Sarebbe stato meglio, visto il massiccio esodo dalla Tunisia, se l'hotspot di Porto Empedocle fosse stato già esistente, ed operativo, durante quest'estate. Ma ad ottobre-novembre sarà pronto, ne è certa la Prefettura. E servirà anche allora perché le "traversate della speranza" non si limitano, come accadeva cinque o sei anni fa, soltanto al periodo estivo. Lo scorso anno, dipende dalle condizioni del mare, sono state massicce anche ad ottobre e novembre. 

L'hotspot di Porto Empedocle, essendo vicino comunque all'ospedale di Agrigento, consentirà anche - per trasferire chi sta male servirà un'autoambulanza - una più rapida assistenza sanitaria.

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