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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'intervento

Caos movida, la Prefettura richiama i sindaci: no ad un abuso delle ordinanze

Filippo Romano ribadisce come si tratti di provvedimenti pensati per misure d'urgenza e sollecita l'approvazione di regolamenti specifici

Ordinanze sindacali contro la movida rumorosa e troppo "alcolica", atti di vandalismo e rifiuti abbandonati ovunque, la Prefettura richiama i sindaci: non bisogna abusare di quelli che sono ordini specifici per delle situazioni specifiche.

Tutto è contenuto in una lettera inviata a tutti i primi cittadini della provincia a firma del prefetto di Agrigento Filippo Romano. "Si è costatato un rilevante ricorso alle ordinanze sindacali per disciplinare aspetti inerenti il decoro urbano ovvero per sanzionare comportamenti lesivi della quiete e dell’ordine pubblico o atti di vandalismo. Si fa presente, in merito, che lo strumento delle ordinanze serve per dettare misure speciali per eventi specifici (un concerto, una manifestazione, ecc.); non, invece, per regolare aspetti stabili della vita associata (per esempio per vietare schiamazzi notturni o imbrattamenti di statue, fontane e monumenti): queste sono esigenze stabili che devono essere normate mediante regolamento comunale. Strumento tipico di tale potestà regolamentare è il regolamento di polizia urbana".

Un riferimento abbastanza chiaro a situazioni come quella ad esempio del Comune di Agrigento, dove di mese in mese si rinnovano ordinanze (che per loro natura dovrebbero determinare appunto solo fatti urgenti, improvvisi o comunque straordinari) che determinano l'orario di apertura e chiusura dei locali o anche quello per la somministrazione degli alcolici. Una linea, questa, sulla quale anche gli esercenti avevano impostato il loro ricorso al Tar senza però particolare successo.

La Prefettura evidenzia poi, ma sempre in linea di diritto, che le ordinanze ex articolo 54 devono essere concordate prima con il prefetto, pena la nullità e devono avere un contenuto molto specifico.

Per ordinare di non imbrattare i monumenti, di non fare schiamazzi dopo una certa ora, di non vendere alcolici oltre un certo orario, trattandosi di norme di comportamento vanno decise da un organo collegiale che è il consiglio comunale. Questi sono i regolamenti di polizia urbana (polizia in quanto ordine) che permettono alle autorità di pubblica sicurezza l’adozione di provvedimenti più incisivi, come ad esempio il Daspo urbano.

"Questa circolare - ha spiegato, ad Agrigentonotizie.it, il prefetto Filippo Romano - nasce da una constatazione, cioè che si è diffusa l'idea che alcuni temi debbano essere affrontati con ordinanza sindacale, soprattutto sul fronte dell'ordine pubblico e quindi i sindaci, nella necessità di dare una regolata a quanto avviene soprattutto nei luoghi della movida stabiliscono alcuni divieti. Le ordinanze però servono per fatti determinati. Per vietare schiamazzi notturni o vietare la vendita di alcolici fuori dai locali oltre un certo orario eccetera serve un atto del consiglio comunale, un regolamento che stabilisca specifiche linee di comportamento. Noi come sempre siamo a disposizione dei sindaci e dei Comuni".

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