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Domenica, 28 Aprile 2024
Innamorato del mestiere

Lutto nel mondo del giornalismo: è morto il redattore Angelo Meli che non ha mai dimenticato la "sua" Canicattì

L'esperto di economia è stato stroncato da un infarto fulminante a 61 anni. Era originario di Campobello di Licata ma lavorava al Giornale di Sicilia a Palermo da oltre trent'anni dove ha cresciuto e formato centinaia di "biondini"

Non se n'era mai andato, né da Campobello di Licata (paese del quale era originario), né dalla "sua" Canicattì dove aveva mosso i primi passi nel "mestieraccio". Tornava, a Canicattì, quando poteva: al massimo ogni 15 giorni ... ed "erano pure troppi!". Vivere e lavorare, come ritmi folli (quelli di chi veramente fa il giornalista), non gli impedivano di continuare a tenere alta l'attenzione sulla sua realtà e sui suoi "figli". Gli stessi che oggi, tanto nell'Agrigentino quanto nel Palermitano e anche nel Nisseno, sono increduli e commossi. E' morto improvvisamente, a Palermo, Angelo Meli, storico redattore del Giornale di Sicilia. 

Con il suo inseparabile Vespone, ogni mattina raggiungeva via Lincoln. Lo ha fatto, così come negli ultimi 30 anni, anche ieri. Ed ha lavorato fino a tarda sera: come sempre ha "passato" gli articoli di decine di corrispondenti. Poi, l'improvviso malore e da casa la corsa in ospedale. Una corsa che non è servita a nulla: Angelo è stato ucciso da un infarto fulminante.

Angelo Meli aveva cominciato a fare il giornalista (allora non era ancora un "mestieraccio") negli anni Ottanta: si occupava della cronaca agrigentina. Le prime, importanti, esperienze arrivarono con L'Ora e poi, nel 1991, venne assunto al Giornale di Sicilia: per anni è stato al Notiziario, al fianco del caposervizio dell'Economia Natale Conti. Ha collaborato con testate come il Corriere della Sera e l'agenzia Ansa. E' stato, e anche ripetutamente, consigliere regionale dell'Ordine dei giornalisti e nel tempo ha intrapreso un percorso che univa il lavoro professionale con un forte impegno civile: era componente del centro studi Pio La Torre per il quale curava la rivista ASud'Europa che aveva contribuito a fondare con Vito Lo Monaco. Da un paio d'anni circa, in attesa del prepensionamento che sarebbe arrivato a breve, aveva iniziato l'avventura dell'online con Gds.it. Passione e dedizione, nonostante la crisi editoriale e la degenerazione del modo di fare giornalismo, non erano mai venute meno: Angelo amava visceralmente il "mestieraccio". Ed è forse per questo motivo, o perché era nella sua indole, che si prendeva cura dei "biondini", cercando di trasmettere loro cosa significa fare il giornalista, oltre che insegnando concretamente come fare, formandoli quindi e contribuendo alla loro crescita professionale. In tanti, tantissimi, lo hanno apprezzato e stimato. Qualcuno gli si è perfino affezionato, quasi come fosse un fratello maggiore.

La salma di Angelo Meli verrà traslata domattina dalla casa di Palermo, dove il suo grande cuore lo ha tradito, a Delia dove - da anni ripeteva il suo volere - verrà cremata. Poi, alle ore 11, l'addio a Canicattì. 

La redazione di AgrigentoNotizie, a cui Angelo Meli voleva tanto bene, ricordandolo con affetto, si stringe attorno alla famiglia e ai colleghi del Giornale di Sicilia

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