Nave Ong approda a Lampedusa anziché a Trapani, ispezione di Guardia costiera e polizia
L'imbarcazione di 14,5 metri ha violato le direttive ricevute ed ha sbarcato, sulla più grande delle isole Pelagie, i 72 migranti che aveva a bordo
Ore 18,30. La guardia costiera sta esaminando tutti i documenti di bordo e sta verificando gli strumenti tecnici. I poliziotti della Squadra Mobile e quelli della Digos della Questura di Agrigento stanno, invece, ascoltando i migranti che sono stati soccorsi e sbarcati dalla nave Aurora, della ong Sea Watch, ieri a Lampedusa.
Ore 13,31. I militari della Guardia costiera di Lampedusa, assieme ai poliziotti della Squadra Mobile e della Digos della Questura di Agrigento, sono saliti a bordo della nave Aurora della ong Sea Watch. E' in corso un'ispezione a bordo dell'imbarcazione che, ieri, violando le direttive ricevute - gli era stato assegnato Trapani quale "porto sicuro" - ha fatto rotta verso Lampedusa dove ha sbarcato i 72 migranti che aveva a bordo.
"Non avevamo scelta. Salvaguardare le persone è la nostra priorità e Trapani non è mai stata un'opzione praticabile" - avevano scritto, su Twitter, dalla nave Sea Watch che aveva chiesto un porto più vicino rispetto a Trapani, "un porto inaccessibile" - era stato definito - e "Lampedusa è quattro volte più vicina all'area operativa". "Trapani è irraggiungibile per noi perché l'Aurora finisce lentamente il carburante a causa della lunghezza del dispiegamento". A detta dei volontari della Sea Whatch sulla nave le scorte di acqua erano ormai anche "limitate". "Il sole brucia inesorabilmente e mette in pericolo i nostri ospiti. L'Aurora è una nave lunga 14,5 metri che non riesce ad ospitare equipaggio e ospiti all'interno. È estremamente difficile garantire il benessere di 72 persone a bordo, poiché manca spazio, servizi igienici e sistemazione adeguata" - era stato detto dalla ong - .