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Cronaca

Inchiesta "Alto Piemonte", parla l'agrigentino Puntorno: "I biglietti provenivano dalla Juve"

L'ex capo ultras del gruppo "Bravi ragazzi" racconta i rapporti avuti, anche, con il club bianconero

La trasmissione Report, accende i riflettori sull’inchiesta "Alto Piemonte". Tra i volti della vicenda anche un agrigentino, ritenuto leader della tifoseria “Bravi ragazzi”, Andrea Puntorno. Un rapporto stretto, quasi diretto e confidenziale con la dirigenza della Juventus. L’inchiesta ha rivelato una collaborazione con la vendita di biglietti da parte di ultràs con la criminalità organizzata. “Il business c’è. Io guadagnavo anche 30, 40 mila euro. Io mi sono comprato due case, ho comprato anche un panificio. Non ho commesso nessun reato – dice a Report, l’agrigentino. Perché ‘Bravi ragazzi’? Ci siamo ispirati ad un film. I biglietti? Arrivavano dalla Juve”. Puntorno da vent’anni guida uno dei gruppi ultras bianconeri. L'agrigentino, è difeso dall’avvocato, Daniele Re.

"Bagarinaggio e traffico di droga", confisca di beni definitiva per Puntorno

Secondo quanto riferisce la trasmissione "Report", l'agrigentino è considerato dagli inquirenti vicino al clan mafioso Li Vecchi e uomo di fiducia della famiglia 'ndranghetista dei Macrì. Puntorno, sta finendo di scontare una condanna a sei anni e mezzo per traffico di stupefacenti. E' lui, a raccontare numeri, cifre, modalità del bagarinaggio allo Juventus Stadium e quanto gli ultras si siano arricchiti. La trasmissione andrà in onda lunedì 22 ottobre alle 21,15 su Rai 3. 

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