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Lunedì, 29 Aprile 2024
Carcere

"Telefonino nascosto nel water della cella": assolti due detenuti

Un terzo imputato, in precedenza, ha patteggiato 5 mesi di reclusione: la denuncia era scattata nel 2020 dopo un controllo della polizia penitenziaria

Assoluzione per non avere commesso il fatto: il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Michele Dubini, ha scagionato due detenuti del carcere Pasquale Di Lorenzo accusati di avere utilizzato un telefono cellulare in carcere, circostanza espressamente vietata con una legge che prevede una condanna fino a 4 anni.

Si tratta di Francesco Catania, 40 anni e Castrese Carandente, 44 anni. La denuncia nei loro confronti era scattata il 5 dicembre del 2020 al termine di un controllo della polizia penitenziaria nella cella che occupavano insieme a un terzo detenuto di nazionalità siriana.

All'interno del bagno, in particolare, era stato trovato un telefono cellulare con relativa sim. Il terzo imputato, in precedenza, ha patteggiato 5 mesi di reclusione.

I difensori di Catania e Carandente - gli avvocati Daniele Re, Andrea Liguori e Carmelo Farruggia -, replicando al pm che aveva chiesto la condanna a un anno di reclusione, avevano sostenuto che non vi fosse alcuna prova del fatto che anche loro utilizzassero il telefono.

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