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Lunedì, 29 Aprile 2024
Tribunale

"Tangenti per sbloccare le pratiche di finanziamento": l'Irfis sarà parte civile nel processo "bis"

Imputati anche un consulente del lavoro e quattro imprenditori accusati di averlo corrotto per ottenere prestiti a tassi agevolati: il primo filone dell'inchiesta ha già portato ad alcuni rinvii a giudizio

L'Irfis si costituisce parte civile nel processo bis sul presunto giro di tangenti che avrebbe coinvolto un suo funzionario, un consulente del lavoro e quattro imprenditori. 

La richiesta è stata anticipata dall'avvocato Giovanni Rizzuti prima dell'apertura dell'udienza preliminare scaturita dal filone palermitano dell'inchiesta "Giano Bifronte" che ha già portato a un processo in corso al tribunale di Agrigento. Il procedimento è stato aggiornato al 22 febbraio per l'assenza del gup di Palermo, Angela Lo Piparo, chiamata a pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio del pm Claudia Ferreri.

Tangenti all'Irfis: chiesti 6 rinvii a giudizio nell'inchiesta bis

Sotto accusa Paolo Minafò, 57 anni, funzionario dell’Irfis; Antonio Vetro, 54 anni, consulente del lavoro di Favara; Giovanni Chianetta, 50 anni, amministratore dell’omonima società; Francesco Iacolino, 62 anni, amministratore della Soitek Srl; Angelo Incorvaia, 61 anni e Valerio Peritore, 56 anni, amministratori della Omnia Srl.

Gli imputati hanno nominato come difensori gli avvocati Salvatore Cusumano, Gioacchino Genchi, Antonino Gaziano, Francesco Gibilaro e Rocco Gullo. 

Il reato contestato è corruzione aggravata in concorso e i fatti risalgono al biennio 2014-15. I personaggi chiave dell’inchiesta sono il funzionario dell’Irfis Paolo Minafò e il consulente del lavoro Antonio Vetro.

Vetro, secondo l’accusa, avrebbe ideato un sistema corruttivo che si serviva della società di consulenza Intersystem srl di cui lui era amministratore e Minafò sarebbe stato socio occulto: i due, quindi, secondo l'ipotesi accusatoria avrebbero spartito i soldi.

Le tangenti, necessarie perché in caso di mancato pagamento la richiesta di finanziamento sarebbe stata bloccata con un pretesto oppure scavalcata dalle altre, sarebbero state mascherate con delle consulenze alla stessa Intersystem. Nel filone palermitano dell'indagine, ovvero relativo a episodi avvenuti nel capoluogo dell'Isola, la somma complessiva sarebbe stata di circa 78mila euro.

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