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Domenica, 28 Aprile 2024
Operazione "Giano bifronte"

"Tangenti all'Irfis mascherate da consulenze": chiesti 6 rinvii a giudizio

Sotto accusa un funzionario dell'istituto di credito e cinque imprenditori che rischiano il processo per l'accusa di corruzione: il primo filone dell'inchiesta ha già portato a un processo. I soldi sarebbero serviti a ottenere finanziamenti a tasso agevolato

Tangenti camuffate da consulenze: il pubblico ministero della procura di Palermo, Claudia Ferreri, ha chiesto sei rinvii a giudizio nell'ambito del filone palermitano dell'inchiesta "Giano Bifronte" che ha già portato a un processo in corso al tribunale di Agrigento.

Sotto accusa un funzionario dell’Irfis, un consulente del lavoro di Favara e quattro imprenditori agrigentini.  Si tratta di Paolo Minafò, 57 anni, funzionario dell’Irfis; Antonio Vetro, 54 anni, consulente del lavoro di Favara; Giovanni Chianetta, 50 anni, amministratore dell’omonima società; Francesco Iacolino, 62 anni, amministratore della Soitek Srl; Angelo Incorvaia, 61 anni e Valerio Peritore, 56 anni, amministratori della Omnia Srl.

L'udienza preliminare è in programma il 23 novembre davanti il gup del tribunale di Palermo, Angela Lo Piparo. Gli imputati hanno nominato come difensori gli avvocati Salvatore Cusumano, Gioacchino Genchi, Antonino Gaziano, Francesco Gibilaro e Rocco Gullo. 

Il reato contestato è corruzione aggravata in concorso e i fatti risalgono al biennio 2014-15. I personaggi chiave dell’inchiesta sono il funzionario dell’Irfis Paolo Minafò e il consulente del lavoro Antonio Vetro.

Vetro, secondo l’accusa, avrebbe ideato un sistema corruttivo che si serviva della società di consulenza Intersystem srl di cui lui era amministratore e Minafò sarebbe stato socio occulto.

Le tangenti, necessarie perché in caso di mancato pagamento la richiesta di finanziamento sarebbe stata bloccata con un pretesto oppure scavalcata dalle altre che erano state presentate dagli imprenditori che avevano pagato la “bustarella”, sarebbero state mascherate con delle consulenze alla stessa Intersystem. Nel filone palermitano dell'indagine, ovvero relativo a episodi avvenuti nel capoluogo dell'Isola, la somma complessiva delle tangenti sarebbe stata di circa 78mila euro. 

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