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Lunedì, 29 Aprile 2024
Operazione "Giano bifronte"

Tangenti all'Irfis in cambio di finanziamenti agevolati? La prescrizione spazza via molte accuse

Il pm ha chiesto ai giudici di emettere una sentenza di non doversi procedere perché, dallo scorso ottobre, alcuni capi di imputazione non sono più punibili. Il tribunale, che aveva già sfoltito la lista, rinvia per esaminare gli atti

La prescrizione spazza via ulteriori accuse a carico degli imputati dell'inchiesta "Giano Bifronte" che ipotizza un giro di tangenti in cambio della concessione di prestiti a tasso agevolato da parte dell'Irfis.

Il pubblico ministero Maria Barbara Grazia Cifalinò ha chiesto ai giudici della prima sezione penale, presieduta da Alfonso Malato, di emettere una sentenza di non doversi procedere per alcuni capi di imputazione alla luce del fatto che, dallo scorso ottobre, è decorso il termine oltre il quale non si può più valutare se un imputato è colpevole o innocente.

I giudici hanno rinviato il procedimento per esaminare la documentazione, verificare la circostanza e pronunciarsi. In caso di accoglimento resterebbero in piedi due soli capi di imputazione.

La difesa insiste: "Molti anni sono nulli"

Già poco meno di un anno fa una decina di imputazioni di falso e corruzione sono state cancellate per lo stesso motivo.

Il fascicolo, adesso, sarà ulteriormente sistemato dagli uffici che sfoltiranno la lista degli imputati e delle imputazioni. L'ipotesi della procura è che alcuni imprenditori abbiano corrotto un funzionario dell'istituto di credito, di cui la Regione siciliana è unico azionista, attraverso un consulente del lavoro che gestiva una società. Le "mazzette", quindi, sarebbero state mascherate con consulenze alla Intersystem i cui incassi venivano spartiti fra i due principali imputati. 

Il processo, quindi, continuerà in versione ridotta per le altre imputazioni. Le prossime udienze saranno dedicate all'audizione dei testi dei difensori (nel collegio, fra gli altri, gli avvocati Salvatore Cusumano, Raffaele Barra, Antonino Gaziano, Giuseppe Barba, Antonio Bordonaro, Gianluca Sprio, Calogero Meli e Salvatore Manganello).

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