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Lunedì, 29 Aprile 2024
Giustizia

L'intervento dei penalisti sulla rivolta in carcere: "Condizioni degradanti, in alcune celle entra la pioggia"

Il presidente della Camera, Angelo Nicotra: "I fatti andranno accertati ma vanno garantiti i diritti dei detenuti, non si possono negare acqua calda e assistenza medica"

"Senza entrare nel merito dei fatti accaduti nel carcere di Agrigento, che verranno accertati, va detto - come recita la Costituzione - che il trattamento carcerario non può essere contrario al senso di umanità e tendere alla rieducazione del condannato".

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Il presidente della Camera penale di Agrigento, Angelo Nicotra, interviene con una nota sulla rivolta al carcere "Di Lorenzo" dei giorni scorsi e spiega: "Assistiamo a condizioni carcerarie di vita degradate per i detenuti e personale, per sovraffollamento (in Italia i detenuti sono 10.000 in più dei posti disponibili), assenza di riscaldamenti (annosa questione non più rinviabile in particolare al carcere di Agrigento, dove anche in alcune celle vi sono infiltrazioni di acqua piovana dalle finestre), senza acqua calda nelle celle, carenza di assistenza medica, soprattutto specialistica (il diritto costituzionale alla salute deve essere garantito anche ai detenuti). Nell’anno 2023 abbiamo avuto 67 suicidi in carcere".

Nicotra aggiunge: "L’Europa ci ha più volte richiamati per l’eccessivo uso della custodia cautelare in carcere. Come si vede i problemi non si risolvono introducendo nuovi reati, ma occorrono interventi specifici, tra cui per esempio come più volte annunciato dal ministro Nordio
l’utilizzo di caserme dismesse, dove eventualmente collocare soggetti condannati per reati minori".

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