Pistola in pugno affiancano l'auto dell'impiegata, sfondano il finestrino e arraffano la borsetta
Ad agire, in pieno centro e giorno, sono stati tre delinquenti che probabilmente sapevano: la 42enne aveva con se i soldi dell'azienda per cui lavora
Verosimilmente sapevano. E forse ritenevano anche che in quella borsetta ci sarebbero stati molti più soldi. Rapina a mano armata, in pieno centro e in pieno giorno, a Canicattì. Vittima del colpo - che quasi certamente non dimenticherà mai - una quarantaduenne che è stata "agganciata" mentre, in macchina, stava facendo ritorno a casa da lavoro.
L'impiegata, alla guida della sua utilitaria, è stata affiancata da un'autovettura con a bordo tre persone incappucciate, una delle quali teneva in bella mostra una pistola. Probabilmente perché la quarantaduenne canicattinese era rinchiusa dentro l'abitacolo della vettura, i tre hanno sfondato il tergicristallo e hanno arraffato la borsetta. In maniera altrettanto fulminea, i rapinatori si sono subito dissolti nel nulla.
All'interno di quella borsa c'erano 800 euro, soldi dell'azienda per la quale la donna lavora.
Scattato l'allarme, i poliziotti del commissariato di Canicattì non soltanto hanno raggiunto la vittima della rapina, per acquisire sommarie informazioni sull'episodio, ma hanno anche rastrellato l'intera zona alla ricerca di un'autovettura, con a bordo tre delinquenti, sospetta. La macchina, una utilitaria bianca, non è stata rintracciata, ma l'inchiesta è appena iniziata e i poliziotti non sono affatto intenzionati ad allentare la presa. Il riserbo è categorico, ma appare scontato - rientra nell'ormai routinario iter investigativo - che gli agenti abbiano già verificato, e se dal caso acquisito i filmati, la presenza di eventuali impianti di videosorveglianza sia nel posto dove è stata portata a termine la rapina, sia lungo la strada che la donna ha percorso dall'uscita dal lavoro verso casa.