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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Palma di Montechiaro

"Agguato per vendicare relazione sgradita", chiesta condanna per padre e figlio

Il pm Carlo Cinque propone 16 anni di reclusione per Luigi Bracco e 9 anni per il figlio Giuseppe, accusati di tentato omicidio

Sedici anni di reclusione per Luigi Bracco, 62 anni e 9 anni per il figlio Giuseppe, 33. Sono le richieste del pubblico ministero Carlo Cinque nei confronti dei due palmesi, rispettivamente suocero e cognato di Epifanio Cammarata che i due imputati avrebbero tentato di uccidere perché mai accettato nella famiglia. Le richieste del pm sono ridotte di un terzo per effetto del rito abbreviato. “I contrasti in ambito familiare sono evidenti – ha ricostruito il pm – e non sembrano esserci molti dubbi sul fatto che sono stati loro a sparare”.

La differenza nella richiesta di pena è dettata dal fatto che Luigi Bracco è accusato di un secondo, successivo, episodio di minaccia e che “non è stato mai collaborativo contrariamente al figlio che ha ammesso parzialmente i fatti pur dicendo di avere sparato senza la volontà di uccidere”.

Cammarata, il 30 settembre del 2014, è rimasto ferito all’inguine e al braccio da alcuni colpi di pistola esplosi - forse da un revolver - mentre si trovava sulla sua Mercedes in contrada Cipolla, a Palma, zona in cui il suocero ha la casa di campagna. Il processo, in corso davanti ai giudici della prima sezione penale presieduta da Luisa Turco, si sta celebrando con le forme del giudizio abbreviato. Il 7 dicembre ci sarà l’arringa di parte civile dell’avvocato Ida Giganti e il 14 quella dei difensori degli imputati, gli avvocati Giovanni Castronovo, Francesco Scopelliti e Giovanni Lo Monaco.

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