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Domenica, 28 Aprile 2024
Notte di caos / Palma di Montechiaro

"Questa relazione deve finire": scoppia la rissa fra due famiglie, due feriti e cinque arrestati

Polizia e carabinieri hanno ritrovato, e sequestrato, due coltellacci, uno dei quali con lama spezzata, e una grossa padella di ghisa

"Questo matrimonio non s'ha da fare, né domani né mai". Sembra ricalcare l'incontro fra i bravi e don Abbondio, ne "I promessi sposi", il motivo della maxi rissa scoppiata ieri sera a Palma di Montechiaro. Ma se Alessandro Manzoni, in quel novembre del 1628, si limitò alle minacce per intimorire il curato ed evitare il matrimonio fra Renzo e Lucia, nella città del Gattopardo le cose sono andate diversamente. In cinque sono venuti appunto alle mani. E non nude. Polizia e carabinieri hanno infatti ritrovato, e sequestrato, due coltellacci, uno dei quali con lama spezzata, e una grossa padella di ghisa. E dalle minacce, fatte urlando nel centro storico di Palma di Montechiaro, si è passati al corpo a corpo, tant'è che due degli esagitati sono rimasti feriti e sono finiti in ospedale. Tutti, in 5 per la precisione, sono stati arrestati da carabinieri e polizia. Si tratta dei componenti di due famiglie romene. Le accuse sono: rissa aggravata, lesioni personali e danneggiamento aggravato.

Il diverbio, ben presto trasformatosi in un tafferuglio appunto, si è innescato a causa della non gradita relazione fra un bracciante agricolo 27enne, residente a Canicattì, e la figlia di un 41enne, anch'esso bracciante agricolo, residente a Palma di Montechiaro. 

Il più giovane ha riportato fratture multiple al setto nasale e alla mandibola giudicate guaribili in circa 30 giorni. L'altro ferito, un ventenne disoccupato, parente del 41enne romeno di Palma di Montechiaro, ha invece riportato ferite e traumi che guariranno in 7 giorni. 

I cinque romeni arrestati sono stati posti, su disposizione del sostituto procuratore di turno, titolare del fascicolo d'inchiesta subito aperto, ai domiciliari in attesa dell'udienza di convalida. A finire nei guai sono stati: il ventenne disoccupato rimasto ferito; un familiare di 45 anni anch'esso disoccupato, e il bracciante agricolo 41enne. Sul "fronte" opposto, invece, sono stati arrestati, sempre in flagranza di reato, il 27enne bracciante agricolo residente a Canicattì (il giovane che ha riportato fratture giudicate guaribili in 30 giorni circa) e un familiare, anch'esso bracciante agricolo abitante a Canicattì di 38 anni. Alcuni di loro hanno già nominato, quale difensore di fiducia, l'avvocato Santo Lucia. 

Polizia e carabinieri sono intervenuti dopo aver acquisito la segnalazione di rissa al numero unico d'emergenza, il 112. I cinque romeni sono stati sorpresi mentre si stavano azzuffando e sul selciato erano evidenti, anzi evidentissime, i segnali (macchie di sangue ndr.) che la rissa era già in corso da un po'. Accertato, dalle forze dell'ordine, anche il danneggiamento del lunotto posteriore dell'auto del ventisettenne, la macchina usata dal giovane per spostarsi da Canicattì a Palma di Montechiaro. 

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