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Domenica, 28 Aprile 2024
Nuovo raggiro

Paga il fornitore facendo un bonifico di 16 mila euro, l'Iban è però fasullo: truffato commerciante

All'esercente sessantottenne il dubbio era venuto perché i codici erano differenti rispetto a quelli usati nelle precedenti operazioni, ma si è fidato e non ha controllato

S’è fidato e non ha controllato. Nonostante l’alert nella sua mente si fosse innescato, il commerciante agrigentino sessantottenne – non avendo mai avuto alcun problema con quel suo fornitore – ha proceduto ad effettuare il bonifico, da ben 16 mila euro, su un Iban diverso dal solito. Un Iban che però, appunto, non era quello dell’azienda a cui doveva pagare la merce consegnategli. Il commerciante, non è ben chiaro come, è stato truffato. E non ha potuto far altro che rivolgersi alla polizia per denunciare quanto gli era accaduto, sperando naturalmente che il delinquente che è riuscito a portare a termine il raggiro venga identificato e punito.

Il commerciante agrigentino ha ricevuto la merce comprata e la relativa fattura. L’ammontare, forse come d’abitudine, doveva essere saldato con bonifico. Il campanello d’allarme al sessantottenne è suonato perché si è effettivamente accorto che quell’Iban fornito era differente rispetto a quello usato in precedenza. Sbagliando, ossia senza sincerarsi con il fornitore, ha creduto che forse l’azienda avesse cambiato conto corrente. Ha fatto il bonifico, di ben 16 mila euro appunto, ed ha, dal suo punto di vista, archiviato la pratica. Alcuni giorni dopo, l’esercente agrigentino ha ricevuto però la telefonata del suo fornitore che gli chiedeva conto e ragione del ritardo nel pagamento concordato. Una “doccia fredda”, anzi ghiacciata, per il sessantottenne che sapeva perfettamente d’aver pagato tutto, fino all’ultimo centesimo di euro. E questo ha riferito l’agrigentino. E’ stato fatto quindi il raffronto fra l’Iban sul quale il sessantottenne aveva fatto il bonifico e quello dell’impresa. E subito, inevitabilmente, al commerciante è tornato in mente quel dubbio che gli era venuto fin dal primissimo momento. Era stato truffato.

L’esercente è corso dalla polizia dove ha formalizzato denuncia, a carico di ignoti, per il raggiro subito. Un “giochetto” che gli è costato carissimo: ben 16 mila euro. I poliziotti hanno subito avviato le indagini e non è escluso che il fascicolo sia stato già passato ai colleghi della Postale. L’obiettivo è uno soltanto: riuscire, attraverso quell’Iban falso, a risalire all’autore del raggiro, ossia a chi ha incassato i soldi senza averne il diritto. Non sarà forse semplicissimo, ma dovranno pensarci – come sempre avviene in questi casi – i poliziotti.

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