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Cronaca Licata

Spaccio di "erba": 19enne finisce in caserma e tre suoi familiari aggrediscono i carabinieri, 4 arresti

I tre congiunti del giovane - che è stato trovato in possesso di 3 involucri di marijuana - si sono scagliati contro i militari dell'Arma con calci, pugni e testate

Avrebbe dovuto essere un controllo anti-droga. Uno dei tanti che i carabinieri effettuano per frenare lo spaccio di stupefacenti e il consumo. Scattata la perquisizione in un'abitazione, i militari dell'Arma della sezione Radiomobile della compagnia di Licata hanno sorpreso un diciannovenne licatese che, assieme a due minorenni, alla vista delle pattuglie dell'Arma, ha subito lanciato dalla finestra dell'abitazione tre involucri contenenti un totale di 58 grammi di marijuana. I tre giovani sono stati subito bloccati e portati in caserma per i "classici" accertamenti di rito. Poco dopo, tre familiari del diciannovenne sono giunti in caserma e - secondo quanto è stato ufficializzato dai carabinieri della compagnia di Licata - sono stati fatti accomodare nella sala d'attesa della caserma. Ma la situazione è trascesa: i tre - stando all'accusa - hanno immotivatamente aggredito con calci, pugni e testate i militari che erano all'ingresso.  I carabinieri aggrediti hanno riportato ferite ed escoriazioni al volto ed al corpo giudicate guaribili con prognosi tra i 5 ed i 10 giorni.

Sia il diciannovenne che i suoi tre familiari - il padre, il fratello e la cognata del 19enne - sono stati arrestati. Il primo dovrà rispondere dell'ipotesi di reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. I suoi familiari sono stati invece accusati di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Su disposizione del sostituto procuratore di turno, tutti e quattro sono stati posti - in attesa della direttissima - agli arresti domiciliari. Ad illustrare i dettagli del grave episodio che si è verificato ieri sera è stato il capitano Augusto Petrocchi che è di recente subentrato al capitano Francesco Lucarelli. 

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"Gli eventi di ieri sera sono da considerare assolutamente inaccettabili - ha commentato, a margine della conferenza stampa, il capitano Augusto Petrocchi - . Vi sarà da parte nostra, nella coralità con le altre istituzioni, la massima fermezza nel perseguire queste persone per tutelare sempre i licatesi perbene che sono la stragrande maggioranza".

La posizione dei due minorenni risulta essere ancora al vaglio degli inquirenti: sono stati comunque segnalati alla Procura della Repubblica presso il tribunale dei minorenni di Palermo. 

"Già in passato abbiamo subito altri atti del genere - ha spiegato il tenente Carmelo Caccetta che guida la sezione Operativa - . Atti a cui però l'Arma dei carabinieri ha sempre dato una risposta forte, precisa e costruttiva per la società, la cui parte perbene ci ha omaggiato di attestati di benemerenza. Lavoriamo per la città di Licata e avremo sempre un atteggiamento di correzione". 

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