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Sabato, 27 Aprile 2024
La storia / Lampedusa e Linosa

Il naufragio di Capo Ponente e i pescatori lampedusani che salvano 2 migranti: "Non ci sarebbe stata un'altra alba per loro"

Salvatore e Giuseppe Del Volgo, rispettivamente padre e figlio, hanno soccorso i due giovani a Muro Vecchio. Il racconto ad AgrigentoNotizie: "Non potevamo lasciare quei ragazzini sugli scogli. Per le condizioni in cui erano non avrebbero superato la notte"

"Se non li avessimo issati a bordo, non ci sarebbe stata un'altra alba per loro. Mio figlio ha avuto dei timori, mi ha detto: 'Papà avremo dei guai!'. 'Sono io il comandante, portiamo in salvo questi ragazzini', gli ho risposto". Salvatore Del Volgo, pescatore di Lampedusa, è così che racconta ad AgrigentoNotizie il salvataggio dei due giovanissimi migranti, forse ivoriani, recuperati nel tardo pomeriggio di ieri sugli scogli di Muro Vecchio. Quando la barca, partita da Sfax, è colata a picco, i migranti hanno raggiunto a nuoto gli scogli di Capo Ponente. Due, soltanto i due giovanissimi, sono arrivati invece a Muro Vecchio. 

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"Stavamo pescando, avevamo calato a Nord dell'isola le reti in mare. Sugli scogli di Capo Ponente, abbiamo visto un gruppo di migranti, 10 forse 15 persone. Ho chiamato i carabinieri, che ci hanno detto di non toccarli perché ci avrebbero pensato loro a far intervenire le motovedette, e abbiamo proseguito - racconta ad AgrigentoNotizie Salvatore Del Volgo - . Più avanti, sempre verso Nord, con mio figlio Giuseppe abbiamo visto altre due persone appollaiate sugli scogli. Appena hanno visto la nostra barca, si sono buttati in mare, cercando di raggiungerci". Salvatore Del Volgo non ha dubbi: "Non potevamo lasciarli lì, non sarebbero sopravvissuti. Li abbiamo issati a bordo, fatti mettere vicino al motore dove c'era un po' di caldo e coperti con tutto quello che avevamo sulla barca. Ci siamo quindi diretti verso Cala Pisana. Erano stremati, avevano sete e fame, ce lo hanno fatto capire a gesti". Salvatore e Giuseppe hanno dato ai due, che pare siano fratelli, due bottiglie d'acqua e gli hanno diviso un filone di pane. "Per uno in particolar modo, per quanto era malconcio, abbiamo temuto che non arrivasse a terra" - aggiunge Salvatore Del Volgo che non aveva mai soccorso prima dei migranti - .

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"Alcune volte, durante le battute di pesca, abbiamo visto e segnalato barchini, carichi di nordafricani, in viaggio. Ma mai ci siamo trovati in questa situazione" - spiega il lampedusano che è abituato ad uscire in mare, con il peschereccio, alle 4,30 e poi, con la barca più piccola, nel pomeriggio - . "Avevano fame ed erano morti di sete - ricorda - . Abbiamo dato tutta l'assistenza possibile durante il viaggio verso Cala Pisana, la nostra barca di 40 cavalli e carica delle reti da pesca ci ha impiegato tre quarti d'ora per arrivare. Anche per tenerli svegli, oltre che per capire, con mio figlio abbiamo chiesto loro cosa fosse successo. Hanno ripetuto 'barchino', 'barchino', ma non c'erano imbarcazioni dove li abbiamo recuperati". I pescatori di Lampedusa non sapevano, non potevano sapere, che alle ore 14 circa una carretta con 53 persone a bordo era naufragata nelle acque antistanti a Capo Ponente. "Abbiamo capito che i due ragazzi sono fratelli, forse hanno anche meno di 20 anni, e non siamo riusciti a comprendere di quale Paese sono originari. Credo fossero ivoriani, ma non abbiamo certezza. So solo che stavano male, uno peggio dell'altro". I due ragazzi, che devono la vita a Salvatore e Giuseppe Del Volgo, sbarcati a Cala Pisana sono stati subito caricati sull'ambulanza del 118: uno addirittura è stato messo sulla barella perché non riusciva a reggersi in piedi. "Era proprio di lui che ci siamo preoccupati di più, era proprio per lui che temevamo non riuscisse ad arrivare vivo sulla terraferma. Non sappiamo che fine faranno, ma di una cosa sono certo: non potevamo lasciare quei ragazzini sugli scogli di Muro Vecchio - conclude il racconto di Salvatore ad AgrigentoNotizie - . Per le condizioni in cui erano non avrebbero superato la notte, per loro non ci sarebbe stata un'altra alba".

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