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Sabato, 27 Aprile 2024
Tribunale del Riesame / Licata

Eroina in tasca, nel retto e sul sedile dell'autobus: obbligo di firma per uno degli indagati

Accogliendo il ricorso dell'avvocato Gaspare Lombardo, è stata disposta una misura cautelare meno afflittiva rispetto all'obbligo di dimora imposto dal gip al momento della convalida

Il tribunale del Riesame di Palermo, accogliendo il ricorso dell'avvocato Gaspare Lombardo, ha disposto - a carico del marocchino 42enne F. M. l'obbligo di presentazione alla polizia il lunedì, mercoledì e venerdì. Una misura cautelare meno afflittiva rispetto all'obbligo di dimora a Licata, con la prescrizione di non uscire di casa dalle ore 20 alle 7 del giorno successivo, imposta dal gip Iacopo Mazzullo a margine dell'udienza di convalida. 

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Il marocchino era stato arrestato lo scorso 11 dicembre quando i poliziotti del commissariato di Licata, assieme ai militari della tenenza della guardia di finanza, bloccarono, in via Palma, un autobus che stava tornando da Palermo. Gli arresti, quel giorno, furono tre. Oltre al 42enne finirono nei guai anche due licatesi: B. S. di 43 anni e R. R. di 45 anni, tutti ritenuti responsabili di concorso tra loro di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Furono sequestrati ben 63,8 grammi di eroina. Uno, in particolar modo, venne portato all'ospedale San Giacomo d'Altopasso dove i medici gli trovarono, occultamenti nella zona rettale, due ovuli.

Al marocchino, difeso dall'avvocato Gaspare Lombardo, venne addebitata dell'eroina trovata sul sedile dell'autobus, ma il 42enne sarebbe stato a distanza da quel sedile. Ed è proprio questo quello che il legale è riuscito a far emergere nel ricorso al Riesame. Il 42enne ha, inoltre, sempre sostenuto di conoscere di vista i due licatesi che ha incontrato alla stazione degli autobus. L'uomo, a suo dire, era andato da solo al consolato di Palermo per rinnovare il suo passaporto. 

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