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Lunedì, 29 Aprile 2024
Operazione "Piazza pulita"

"Pusher violenti nel centro storico picchiavano i clienti a calci e bottigliate": chieste 8 condanne

A denunciare il degrado erano stati i residenti della zona: il pm propone pene da 3 anni e 6 mesi a 6 anni e 4 mesi per i presunti componenti del clan degli africani di piazza Ravanusella

Otto condanne da 3 anni e 6 mesi a 6 anni e 4 mesi di reclusione per gli imputati dell’operazione “Piazza pulita”, che ha disarticolato un giro di pusher violenti che avrebbe gestito la rete dello spaccio nella zona di piazza Ravanusella e via Gallo. Sono state chieste dal pubblico ministero Giulia Sbocchia a conclusione della requisitoria. 

L’inchiesta ha disarticolato un giro di spaccio composto - sostiene l'accusa - da africani che, in alcune circostanze, oltre a smerciare droga a giovanissimi, avrebbero colpito con calci e bottigliate i loro clienti con cui avevano avuto dei litigi dovuti alla qualità e alla quantità della droga. Lo smercio della droga sarebbe avvenuto nei vicoli malfamati fra piazza Ravanusella e via Gallo. 

Il clan dei pusher violenti del centro storico, 8 rinvii a giudizio

A denunciare il degrado erano stati i residenti, spesso infastiditi anche dalle scene di violenza a cui avevano assistito.

Sotto accusa, davanti ai giudici della prima sezione penale presieduta da Alfonso Malato: Lamin Singhateh, 25 anni, del Gambia (5 anni e 6 mesi di reclusione è la richiesta del magistrato della procura); Sainey Danso, 24 anni, del Gambia (3 anni); Mustapha N'Diaye, 28 anni, del Senegal (3 anni e 6 mesi); Mamadi Cissè, 23 anni, del Gambia (6 anni e 2 mesi); Henry Heraze, 24 anni, nigeriano (4 anni e 8 mesi); Ballamusa Cham, del Gambia, 24 anni (4 anni e 6 mesi); Nathalie Verons, 48 anni, belga (6 anni e 4 mesi) e Mohamed Bah, 21 anni del Gambia (3 anni e 6 mesi). 

Operazione Piazza pulita: in aula gli investigatori

Dopo la requisitoria del pm sono iniziate le arringhe dei difensori (fra gli altri gli avvocati Giuseppe Lauricella, Fabio Inglima Modica, Riccardo Gueli e Vincenzo Di Giovanna) che continueranno il 2 maggio. I legali, in particolare, hanno sostenuto la mancanza di riscontri all'ipotesi accusatoria sottolineando che non è stato identificato alcun cliente e che non c'è agli atti alcuna intercettazione telefonica. 

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