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Lunedì, 29 Aprile 2024
La polemica

Il caso della biblioteca donata da Dell'Utri con l'eredità di Berlusconi, la Cgil: "Non va intitolata a un condannato per mafia"

I vertici del sindacato intervengono nel dibattito dopo l'annuncio dell'ex senatore di Forza Italia di volere fare questo "regalo" alla Valle dei Templi in occasione delle celebrazioni per "Agrigento capitale della cultura"

"Abbiamo voluto riflettere qualche giorno prima di intervenire sull’annuncio dell’ex senatore Marcello Dell’Utri di voler regalare una biblioteca al comune di Agrigento legandola all’evento di “Agrigento città della cultura 2025”. Abbiamo stentato non poco a convincerci che davvero si possa pensare che un popolo sia disponibile a fare finta di nulla rispetto alle responsabilità che hanno portato a condanne penali durissime".

E' la dura presa di posizione della Cgil con una nota firmata dal segretario generale Alfonso Buscemi e dalla responsabile del dipartimento Cultura, giovani e legalità Maria Concetta Barba in seguito all'annuncio dell'ex senatore di Forza Italia di vole fare un dono alla città in vista delle celebrazioni di Agrigento Capitale della cultura. "Le Istituzioni - scrivono - hanno il dovere di dare l’esempio opponendosi al riconoscimento pubblico di uomini che certamente non sono stati un esempio di onestà verso le nuovi generazioni. Una biblioteca, dove i libri rappresentano un patrimonio culturale a cui attingere per recuperare la nostra memoria e ritrovare esempi di comportamenti ancora oggi proponibili, come è possibile intitolare proprio questo luogo “sacro” ad un uomo come Marcello Dell’Utri condannato per il concorso esterno in associazione mafiosa?".

I due sindacalisti aggiungono: "Se davvero si ha l’amore e la passione per la cultura si faccia un lascito in silenzio, nell’anonimato assoluto; diversamente l’operazione risulterebbe soltanto un gesto di compiacimento verso la propria persona".

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