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Domenica, 28 Aprile 2024
Verdetto ribaltato / Aragona

"Nessun abuso di ufficio nella revoca del dirigente Utc", assolto sindaco di Aragona

I giudici della Corte di appello cancellano la condanna a 5 mesi e 10 giorni di reclusione che aveva portato pure alla sospensione (poi revocata) da parte del prefetto

Assoluzione perché il fatto non sussiste: i giudici della prima sezione della Corte di appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, hanno cancellato la sentenza di primo grado, inflitta dal tribunale di Agrigento, con cui era stato condannato a 5 mesi e 10 giorni di reclusione il sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, imputato di tentativo di abuso di ufficio.

La vicenda scaturiva dalla revoca dell'incarico di dirigente dell'ufficio tecnico che, secondo l'accusa iniziale che non ha retto al vaglio del processo, sarebbe stata illegittima e frutto di una ritorsione per ragioni di astio personale. 

"Revocò dirigente Utc per ripicca": condannato sindaco

Pendolino, sindaco al secondo mandato consecutivo, in particolare, era stato riconosciuto colpevole di avere commesso un abuso nel rimuovere dall'incarico l'ingegnere Salvatore Chiarelli, "colpevole" di non essersi prestato ad assecondare alcune sue richieste. 

Pendolino, sempre secondo l'accusa adesso sconfessata, avrebbe cercato di costringere l'allora responsabile dell'ufficio tecnico a mettere le carte in regola su un immobile abusivo e consentire, quindi, a una parente di venderlo.

Le pressioni di Pendolino sarebbero state finalizzate anche a revocare la consistente sanzione amministrativa che, per prassi, viene comminata dagli uffici quando si accertano violazioni edilizie.

Abuso di ufficio, chiesta condanna per il sindaco

I difensori del sindaco, gli avvocati Donatella Miceli e Lillo Fiorello, al contrario, hanno sostenuto che "l'ingegnere Chiarelli era stato sostituito nell'ambito di una prevista rotazione finalizzata a razionalizzare la macchina burocratica. Non c'era stata mai alcuna pressione indebita, semmai nel corso degli anni ci sono state ripetute inefficienze da parte di Chiarelli che fu sottoposto a una sanzione disciplinare". 

Il processo scaturiva da una denuncia del sindaco che si era costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Daniela Posante. Con la sentenza di assoluzione è stata revocata anche la condanna al risarcimento dei danni.

Pendolino, in seguito alla condanna decisa in primo grado, era stato sospeso dal prefetto ai sensi della legge Severino salvo poi essere stato reintegrato perché con la sentenza di primo grado, adesso ribaltata, era stato riconosciuto colpevole di tentativo di abuso di ufficio: la legge, infatti, prevede la sospensione solo per i casi di abuso di ufficio consumati.

"Sono soddisfatto - ha commentato Pendolino - per avere vinto questa battaglia. La mia convinzione, che oggi mi viene riconosciuta, è quella di avere agito sempre in maniera corretta". 

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