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Relax e turismo: sono in aumento gli hotel e i b&b "gay friendly"

Business o reale crescita culturale? Qualunque sia l'interpretazione, il fenomeno è in crescita

L'offerta alberghiera ad Agrigento - prossima, nel 2025, capitale italiana della cultura - è da sempre una eccellenza. Una città che si autodefinisce a vocazione turistica non può non vantare strutture recettive capaci di accogliere le richieste di tutti i visitatori. E tra le novità degli ultimi anni, ci sono gli hotel che "espongono" quasi con orgoglio il proprio essere gay friendly. 

Lo sono quasi tutti gli alberghi più e meno rinomati della città dei Templi, una decina, abili a farsi pubblicità attraverso i vari siti specializzati nel propagandare le strutture ricettive, con tanto di "stelle" di valutazione. Chi è "gay friendly" evidentemente, pare abbia una marcia in più, pensando di attrarre maggiormente chi, evidentemente, non sempre trova hotel senza barriere di genere sessuale.

Anche i b&b hanno iniziato da alcuni mesi a informare la clientela sulla disponibilità ad accogliere gay senza alcun tipo di problema o imbarazzo. Come se le scelte sessuali o di genere di questo o quel cliente, debbano influenzare l'operatore alla reception o l'addetto alle prenotazioni sull'opportunità di riservare una stanza a due persone non eterosessuali.

Il fatto che nel 2024 gli hotel o in generale, le strutture ricettive debbano sottolineare di essere "disponibili" ad accogliere gay nelle proprie stanze, la dice lunga su quanta strada si debba ancora percorrere (non solo ad Agrigento ovviamente), verso una completa tolleranza tra generi diversi. Anche quando si parla di relax e turismo.

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