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"Non accetta la fine della relazione e inizia a perseguitare e picchiare l'ex fidanzata, i suoceri e il nuovo compagno": 28enne a giudizio

Il giovane è sottoposto al divieto di avvicinamento: escluse, per un vizio di forma, le parti civili

Non accetta la fine della relazione con la propria fidanzata, con cui hanno una figlia, e inizia a perseguitare e picchiare la ragazza, i suoi genitori e il nuovo compagno della donna.

Per queste accuse un ventottenne di Agrigento, sottoposto tuttora al divieto di avvicinamento, è stato, adesso, rinviato a giudizio e sarà processato per le imputazioni di stalking, lesioni aggravate e violazioni di domicilio. 

Il provvedimento che dispone il processo - prima udienza fissata per il 16 ottobre davanti al giudice Michele Dubini - è stato emesso dal gup Iacopo Mazzullo. 

Le parti civili, tuttavia, ovvero l'ex fidanzata, i genitori e il suo nuovo compagno, come chiesto dal difensore dell'imputato, l'avvocato Annalisa Russello, sono state escluse dal processo per ragioni procedurali.

Nell'atto di costituzione, infatti, si farebbe esclusivo riferimento "alle condotte contestate - scrive il giudice - ma non ai profili di danno subiti".

I fatti al centro del processo risalgono al periodo compreso fra l'ottobre del 2022 e lo stesso mese dell'anno successivo. Il ventottenne, che era già stato accusato di fatti analoghi, avrebbe ripreso a perseguitare la ragazza con cui aveva avuto una figlia e che aveva deciso di interrompere la loro relazione.

Il giovane avrebbe, quindi, iniziato a tempestarla di chiamate e messaggi assillandola con comportamenti ossessivi di gelosia, minacciandola di morte, insultandola e pretendendo che il suo nuovo fidanzato non avesse alcun rapporto con la bambina.

In una circostanza, sarebbe andato nell'abitazione degli ex suoceri per insultare l'ex fidanzata che, in quel momento, non era in casa. Dopo averla attesa, l'avrebbe aggredita tirandole la testa e il collo dal finestrino dell'auto e, subito dopo, avrebbe colpito con un violento calcio nel fondo schiena il padre che era intervenuto per difenderla.

Anche il nuovo fidanzato sarebbe stato perseguitato tanto da essere costretto a lasciare il posto di lavoro di dipendente del Bingo. L'imputato, infatti, si sarebbe presentato più volte nel locale per minacciarlo di morte anche davanti alla clientela.

"Stai lontano da mia figlia - gli avrebbe detto -, ti ammazzo... ti spacco il cul... ti mangio il cuore".

In una circostanza avrebbe pure colpito con un violento pugno l'auto su cui l'uomo stava provando a fuggire.

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