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Martedì, 19 Marzo 2024
Violenze

Pestato selvaggiamente per un commento social sul taglio dei capelli, la denuncia del padre: "Branco di ragazzi annoiati"

L'uomo smentisce la versione iniziale delle forze dell'ordine: "Non è stata una rissa ma una vera e propria spedizione punitiva per un messaggio inviato su whatsapp. Picchiato e mandato in ospedale da dieci bulli più grandi di lui"

"Non c'è stata alcuna rissa ma si è trattato di una vera e propria spedizione punitiva preventivata da una settimana e organizzata da un gruppo di circa 10 ragazzini di età compresa tra i 15 e i 17 anni contro un ragazzino di 14, mio figlio".

Il padre della presunta vittima del branco denuncia quanto sarebbe accaduto nei giorni scorsi. Con una lettera inviata alla redazione di AgrigentoNotizie corregge il tiro riguardo alla prima ricostruzione dell'episodio, fatta dai carabinieri, che avevano ipotizzato una scazzottata fra giovani sulla base delle segnalazioni di alcuni passanti. 

Secondo quanto denuncia il genitore a pestare il proprio figlio, a causa di un banale commento sui social, sarebbe stato un "branco" di dieci ragazzini favaresi: tutti di buona famiglia secondo quanto sottolinea. "Parliamo di liceali figli di insegnanti, impiegati in enti pubblici, lavoratori che onestamente si guadagnano da vivere lavorando. Ragazzi che - attacca - annoiati dalle serate tranquille, dai motorini, dai cellulari di ultima generazione e da tutti gli svaghi a loro concessi, ricercano soddisfazione e divertimento nella violenza". 

L'aggressione sarebbe stata provocata, secondo la sua versione, da un commento, scritto in una chat di whatsapp, "su un taglio di capelli estrosi a forma di cipolla.

"Il pestaggio - denuncia - è iniziato in via Pirandello per poi inseguirlo fino alla scalinata adiacente il liceo Empedocle dove, per fortuna, alla presenza di adulti sono scappati interrompendo il divertimento". 

Il padre della presunta vittima conclude: "Naturalmente tutti i ragazzi identificati sono stati segnalati alle forze dell’ordine con la speranza che imparino a proprie spese e a spese dei genitori che la violenza non porta a nulla se non a conseguenze più grandi. Il pestaggio poteva finire peggio di una giornata in ospedale per le medicazioni". 
 

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