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Domenica, 28 Aprile 2024
Disagi / Ribera

Ospedali e disservizi, Cartello sociale e Ufficio diocesano pronti ad azioni di protesta

Il 19 dicembre è stata proclamata una manifestazione per chiedere la riapertura in via definitiva del Pronto soccorso e dei reparti primari a Ribera. Problemi anche a Canicattì per mancanza di personale

Ci sarà anche il “Cartello sociale” della provincia di Agrigento alla manifestazione che si svolgerà lunedì 19 dicembre per l’ospedale di Ribera. Un’adesione che arriva dopo che il comitato “Zona disagiata” ha rivolto al governo regionale un appello affinché si riapra in via definitiva il pronto soccorso e i reparti primari previsti per un ospedale di base.

"Le richieste avanzate dal Comitato - si legge in una nota del Cartello Sociale - partono dalla considerazione che l’area interna Terre Sicane è stata identificata come “zona particolarmente disagiata” dal Ministero del Sud e la coesione territoriale. Essa infatti comprende ben 12 paesi. Attualmente il pronto soccorso di Sciacca deve sostenere una rilevante pressione da parte di un’utenza sproporzionata rispetto alle capacità della struttura sanitaria. Inoltre, in questi ultimi anni, l’ospedale di Ribera, nonostante veniva considerato di fatto chiuso, è stato mantenuto aperto e potenziato in termini infrastrutturali con cospicui investimenti per l’adeguamento dei reparti e l’acquisto di nuove tecnologie sanitarie".

A farsi sentire è stato anche l'Ufficio diocesano di Pastorale sociale, guidato da don Mario Sorce, che interviene su una questione analoga che riguarda il territorio di Canicattì, come denunciato dai presbiteri e dalla comunità ecclesiale locale a seguito della sollecitazione di un comitato civico a proposito delle condizioni in cui versa l'ospedale Barone Lombardo.

"In particolare -- secondo don Mario Sorce, Salvatore Pezzino, Alfonso Buscemi, Emmanuele Piranio e Gero Acquisto - la situazione di estrema precarietà per mancanza di personale medico e paramedico in cui si trovano i reparti di psichiatria, cardiologia e chirurgia fa presagire la chiusura della struttura sanitaria con gravissime conseguenze per la popolazione. In questo senso si rende urgente e in differibile un intervento delle istituzioni competenti al fine di rilanciare un presidio fondamentale per il territorio".

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