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Domenica, 28 Aprile 2024
Firmata la determina / Naro

La "contesa" idrica della diga San Giovanni, Brandara: "Venga istituita una commissione tecnica"

Il sindaco di Naro: "Penso ad un tavolo tecnico a cui spetterà il compito di stabilire se la capacità irrigua del bacino consente o meno di rispondere anche alle esigenze di tutti gli agricoltori del Licatese"

Venga istituito un tavolo tecnico a cui spetterà il compito di stabilire se la capacità irrigua della diga San Giovanni consente o meno di rispondere anche alle esigenze di tutti gli agricoltori del Licatese. A firmare l'istanza-determina è stato il sindaco di Naro Maria Grazia Brandara che, di fatto, reclama garanzie per gli agricoltori di Naro, Canicattì, Castrofilippo e Favara. 

"L’acqua bene comune, è di tutti ed è per questo motivo che va garantita a tutti in virtù dei bisogni: non possiamo impoverire chi già ha poco" - ha detto il sindaco Brandara - .  Nei giorni scorsi, la notizia che il consorzio Piano del Salso di Licata ha presentato un progetto per consentire la canalizzazione dell'acqua della diga San Giovanni di Naro, a beneficio dei produttori del territorio di Licata, ha destato grande preoccupazione negli agricoltori del comprensorio Narese che già devono fare i conti con una capacità irrigua del bacino assolutamente parziale. 

"Se la capacità irrigua non dovesse risultare sufficiente, non si possono mettere in ginocchio i produttori di Naro, Canicattì, Castrofilippo, Favara e di tutto il comprensorio che, confidando nella disponibilità del bacino San Giovanni, hanno investito negli anni risparmi e sudore per garantire un presente ed un futuro ai propri figli - ha proseguito il sindaco di Naro - . La soluzione, quindi, non può che essere un percorso condiviso che veda coinvolti i rappresentanti tecnici di ciascuno dei Consorzi interessati, del Comune di Naro, dell'Esa, dei sindacati degli agricoltori affinché vengano analizzati i dati tecnici degli ultimi 10 anni: le precipitazioni, la portata osservata e quant'altro necessario a fare una valutazione oggettiva per stimare correttamente la capacità irrigua della diga, anche dove non si considerasse il tema del cambiamento climatico che, tra la riduzione delle piogge e l'aumento delle temperature, rischia di diventare ulteriore fattore di criticità". Secondo il sindaco, la certezza dei dati degli ultimi anni deve vedere il coinvolgimento dell’Esa, unico soggetto in grado di fornire gli elementi utili all’analisi necessaria. E solo dopo questa analisi, giungere ad una decisione responsabile. 

La diga e la rete colobrado

La diga San Giovanni fu costruita fra il 1969 e il 1981. Le sue acque sono utilizzate prevalentemente per l'irrigazione delle campagne limitrofe. Ha vissuto il suo momento di massimo splendore nel 1991 quando nella diga sono stati disputati i XVI campionati europei di canottaggio. Nel marzo del 2023 emerse la criticità delle condutture vecchie di 20 o 30 anni, incapaci di garantire la corretta turnazione agli agricoltori che non avendo i circa 20 litri di acqua a settimana per irrigare una sola pianta di vite Italia si erano già trovati in gravi difficoltà e avevano protestato a gran voce. 

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