rotate-mobile
Operazione Condor

Mafia, racket e traffico di droga: 4 imputati chiedono il giudizio abbreviato

La Dda vuole il processo per i 15 presunti componenti del clan di Favara e Palma: il Comune di Canicattì, il Centro studi Pio La Torre e la Cgil sono stati ammessi come parte civile

Quattro imputati su quindici anticipano che chiederanno il giudizio abbreviato. Comune di Canicattì, Centro studi Pio La Torre e Cgil sono stati ammessi come parte civile al processo scaturito dall'operazione antimafia "Condor", che rappresenta l'ideale continuazione dell'inchiesta "Xydi" che ha avuto nell'avvocato Angela Porcello il principale personaggio e ha portato in carcere i nuovi capimafia di due importanti clan mafiosi della provincia di Agrigento accertando i legami con l'ultimo padrino di Cosa nostra, Matteo Messina Denaro, morto nei giorni scorsi. 

Le richieste di costituzione erano state formalizzate all'udienza precedente dagli avvocati Ettore Barcellona, Zelia Dionisio e Floriana Salamone. I difensori degli imputati, che si erano in parte opposti anche per ragioni formali, avevano chiesto inoltre di dichiarare inutilizzabili le intercettazioni. Il gup di Palermo, Ivana Vassallo, questa mattina ha emesso un'ordinanza con la quale ammette la costituzione e rigetta le altre richieste. 

I pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Alessia Sinatra e Claudio Camilleri, hanno chiesto il rinvio a giudizio di 15 dei 18 indagati iniziali.

L'operazione antimafia Condor: ecco chi sono gli arrestati

Il 9 gennaio i carabinieri hanno eseguito l'operazione con 9 arresti fra carcere e domiciliari.

Gli imputati sono: Pasquale Alaimo, 54 anni, di Favara; Baldo Carapezza, 27 anni, di Agrigento; Francesco Centineo, 38 anni, di Agrigento; Antonio Chiazza, 37 anni, di Canicattì; Gioacchino Chiazza, 62 anni, di Canicattì; Giuseppe Chiazza, 51 anni, di Canicattì; Salvatore Curto, 39 anni, di Canicattì; Salvatore Galvano, 52 anni, di Agrigento; Francesco Genova, 43 anni, di Palermo; Giovanni Cibaldi, 35 anni, di Licata; Domenico Lombardo, 30 anni, di Agrigento; Luigi Montana, 40 anni, di Ravanusa; Rosario Patti, 59 anni, di Palma; Nicola Ribisi, 42 anni, di Palma di Montechiaro; Giuseppe Sicilia, 43 anni, di Favara e Ignazio Sicilia, 47 anni, di Favara.

Il personaggio principale dell'indagine è Ribisi, ritentuto il capo della famiglia mafiosa di Palma. Giuseppe Sicilia, ritenuto nell'ambito di altre indagini il capo della famiglia di Cosa nostra di Favara, è accusato di un taglieggiamento ai danni di un'impresa e dell'incendio al deposito dell'impresa di soccorso stradale concorrente di Galvano con cui avrebbe organizzato il tutto. Unica accusa, quest'ultima, di cui risponde il fratello Ignazio. Le famiglie di Cosa nostra e stiddra, inoltre, avrebbero gestito un vasto traffico di droga per finanziare i clan.

Alcuni difensori - fanno parte del collegio, fra gli altri, gli avvocati Salvatore Cusumano, Giuseppe Barba, Salvatore Manganello, Diego Giarratana, Daniela Posante, Santo Lucia e Antonella Arcieri - hanno anticipato che sceglieranno dei riti alternativi. 

Domenico Lombardo, Curto, Montana e Ignazio Sicilia chiederanno l'abbreviato con le condizione - salvo il caso di quest'ultimo - di compiere alcuni atti istruttori. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mafia, racket e traffico di droga: 4 imputati chiedono il giudizio abbreviato

AgrigentoNotizie è in caricamento