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Mafia Favara

Mafia, prima condanna per il pentito Quaranta: 4 mesi per abusivismo edilizio

Il collaboratore di giustizia avrebbe tentato di costruire una casetta abusiva a Cannatello, nonostante avesse scagionato tutti il giudice riconosce come colpevole anche un operaio

"Signor presidente, ho fatto tutto da solo. Volevo fare una sorpresa a mia moglie costruendo una piccola casetta in campagna per l'estate. Nè lei, nè gli altri imputati sapevano che si trattava di lavori abusivi".

"Ho fatto tutto da solo, volevo fare una sorpresa a mia moglie"

Il giudice monocratico Giuseppe Miceli, però, ha creduto solo in parte all'ex capo della famiglia mafiosa di Favara, Giuseppe Quaranta, che dopo l'arresto nell'operazione "Montagna" ha deciso di collaborare con la giustizia, e ha condannato pure l'operaio favarese Calogero Maglio, 50 anni. Un nome che ritorna perché figura nella lista degli arrestati della maxi inchiesta “Montagna”, nella quale è stato coinvolto lo stesso Quaranta. Maglio è accusato di essere un affiliato della famiglia mafiosa di Favara.

Quaranta è stato condannato a 3 mesi di arresto e 10.000 euro di ammenda, Maglio a 2 mesi di arresto e 8.000 euro di sanzione pecuniaria. Assoluzione "per non avere commesso il fatto" per la moglie Carmela Signorino Gelo, accusata di avere commissionato i lavori; Giovanni Graceffa, il titolare dell’impresa che ha fornito il calcestruzzo a Quaranta e l'autista dell’impresa Pietro Martello.

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Quaranta aveva scagionato tutti e spiegato al giudice di aver fatto tutto da solo. Nell’ottobre del 2014 i carabinieri lo hanno denunciato per costruzione abusiva perché, nella sua abitazione di campagna di contrada Petrusa, al confine fra Agrigento e Favara ma nel territorio del capoluogo, è stato scoperto un abuso edilizio.

I militari hanno fatto un sopralluogo nella villa e hanno trovato una piattaforma di calcestruzzo di 110 metri quadrati del tutto abusiva su cui Quaranta avrebbe voluto realizzare una piccola casa. 

"Ho fatto tutto da solo, - ha detto all'udienza precedente - volevo fare una sorpresa a mia moglie facendole trovare una casetta di 70-80 metri quadrati per l'estate. Invece sono venuti i carabinieri e siamo qua".

Dopo l'audizione di Quaranta, difeso insieme alla moglie dell'avvocato Gloria Lupo, gli altri imputati (difesi dagli avvocati Giuseppe Barba e Tanja Castronovo) hanno rinunciato a farsi interrogare. Questa mattina il pm Calogero Montante aveva illustrato la sua requisitoria chiedendo la condanna a 4 mesi di reclusione del solo Quaranta e l'assoluzione degli altri. Qualche ora più tardi c'è stata la sentenza.

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