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Domenica, 28 Aprile 2024
Trasporti / Lampedusa e Linosa

Collegamenti con Lampedusa, tariffe in aumento del 20%: la rabbia di Federalberghi e sindaci

Il rincaro sul costo dei biglietti scatterà il primo dicembre. La richiesta alla Regione per trovare una soluzione: "Inaccettabile provocazione per i cittadini, i commercianti e tutta l’economia, anche perché i servizi sono del tutto inadeguati"

Pochi giorni e l'aumento delle tariffe per i collegamenti con le isole minori sarà realtà. Il primo dicembre è previsto un rincaro del 20% del listino prezzi per i passeggeri, le auto ei mezzi commerciali che utilizzano i traghetti Siremar (gestiti dal gruppo Caronte&Tourist) per raggiungere Egadi, Eolie, Pelagie, Ustica e Pantelleria. Inoltre, a febbraio è in programma un ulteriore scatto del 10%. Residenti, associazioni e sindaci invocano un intervento tempestivo da parte della Regione per evitare danni significativi all'economia delle isole minori. 

"Leggiamo increduli le notizie sui paventati ulteriori aumentando le tariffe che interesseranno le navi che, in convenzione statale, collegano le isole minori siciliane con la terraferma", dichiara Christian Del Bono di Federalberghi Isole di Sicilia. "E' davvero paradossale come la Regione Siciliana e il governo nazionale da una parte non riescano a trovare soluzioni che riportino i servizi di collegamento marittimo (almeno) agli assetti originari e dall'altra arrivando addirittura a pensare di poterne arginare l'ulteriore depauperamento facendone Pagare il conto all'utenza e quindi alle comunità locali", prosegue. 

"Meno di due settimane fa Federalberghi aveva scritto nuovamente al ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile e alla Regione Siciliana evidenziando come, nonostante gli annunci in pompa magna, i collegamenti marittimi a mezzo navi ro-pax continuassero a risultare del tutto inadeguati (corse ridotte e mezzi insufficienti e con ridotta capacità di garage) a soddisfare le esigenze locali e di come le tariffe, ormai fuori controllo, continuassero a danneggiare le economie micro insulari, soprattutto sul versante del trasporto merci, in particolare, dei combustibili e degli infiammabili", scrive ancora Del Bono. 

Per il presidente di Federalberghi Isole di Sicilia "si continuano a violare quei principi sanciti dalla Costituzione e dai Trattati dell'Unione tesi a superare gli svantaggi delle isole minori e si assiste all'incapacità di comprendere gli innumerevoli disagi ai cittadini e le ricadute negative su tutti gli aspetti della vita quotidiana, lavorativa ed economica nuocendo in maniera - spesso - irreparabile al territorio a cui si continua a negare un confronto serio e continuativo con le istituzioni locali, gli operatori e le associazioni. e sostenibili che vadano oltre l'intervento tampone (fatto maschile) a quelle che sono critiche ben note da anni e più volte e da più soggetti sollevati". 

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il sindaco di Favignana e delle Isole Egadi, Francesco Forgione: "L'aumento del 20% delle tariffe delle navi a partire dal primo dicembre, con un ulteriore rincaro del 10 per cento a febbraio - spiega - rappresenta una inaccettabile provocazione per i cittadini, i commercianti e tutta l'economia delle nostre isole. Ancora una volta si colpisce la popolazione delle isole facendo lievitare i costi della spesa e dei servizi per le famiglie. Le scelte sbagliate dei governi nazionale e regionale e le politiche aziendali della Caronte & Tourist non possono ricadere sui cittadini".

"Chiediamo al governo e all'assemblea regionale siciliana di intervenire subito per evitare che le popolazioni delle isole siano ulteriormente penalizzate. La discussione sulla legge finanziaria consente di farlo. Un ulteriore silenzio rispetto a queste scelte sarebbe da considerare complice e per le isole minori siciliane inaccettabile", conclude Forgione. 

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