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Domenica, 28 Aprile 2024
I dati / Licata

L'incendio al deposito rifiuti Omnia, arrivano i nuovi risultati dell'Arpa: "Nessun impatto sulla qualità dell'aria"

L'Arpa sta però continuando, per seguire il trend delle concentrazioni riscontrate, ad eseguire i campionamenti sulle concentrazioni degli inquinanti

Nessun impatto significativo sulla qualità dell'aria. Lo ha rilevato l'Arpa Sicilia effettuando monitoraggi e rilievi dopo l'incendio dello scorso 20 gennaio nell'impianto di rifiuti della ditta Omnia di contrada Piano Bugiades di Licata. 

"I prelievi effettuati in prossimità del centro urbano di Licata - scrive l'Arpa - non hanno rilevato un impatto significativo sulla qualità dell'aria, considerate le concentrazioni riscontrate". L'Arpa sta però continuando, per seguire il trend delle concentrazioni riscontrate, ad eseguire i campionamenti sulle concentrazioni degli inquinanti. "Gran parte dei campioni prelevati sono in attesa degli esiti” - è stato spiegato dall'Arpa - . 

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Nei giorni scorsi, dopo l'incendio, a Licata non sono mancate le polemiche. In tanti, anzi tantissimi, hanno avuto il terrore di diossina e furani. Qualcuno, nelle more dell'arrivo degli esiti dei campionamenti Arpa, avrebbe anche esasperato, Adesso però c'è la certezza scientifica (la nota è stata ufficializzata in prefettura) che "il rischio è moderato, cioè irrilevante, tale da non richiedere la sorveglianza sanitaria". La concentrazione di acroleina secondo il criterio della normale tollerabilità - scrive l'Arpa - è pari a 0,5 ug/m3, mentre il Tlv è pari a 50 ug/m3. "Si evidenzia - scrive l'Arpa - un impatto sulla qualità dell'aria nei prelievi effettuati con canister 1,2 e 4 in prossimità della sorgente emissiva e nei giorni in cui l'incendio era ancora attivo. I prelievi effettuati con i canister 3 (alle porte di Licata) e 5 (palazzo di città di Licata) non rilevano un impatto sulla qualità dell'aria. 

I dati forniti da Arpa evidenziano come le concentrazioni delle diossine, abbiano raggiunto — nei tre giorni del 22, 23 e 24 e nelle due zone distanti 100 e 150 metri dal rogo — valori anche fino a circa 5.000 volte più alti (499.749 fg/m3) del limite indicato dall’organizzazione mondiale della Sanità (100 fg/m3). Si tratta - e questo è stato sottolineato da Arpa e Prefettura di Agrigento - di campionamenti effettuati “cinque giorni prima della pubblicazione” e “nelle vicinanze del sito interessato dall’evento incendiario”.

L’impianto sorge a ridosso della strada statale 115, molto transitata, e in una zona eterogenea: nelle immediate vicinanze vi sono anche moltissimi fondi rustici adibiti a coltivazioni agricole in tunnel e in pieno campo, destinate al commercio all'ingrosso e/o al dettaglio e, a circa 600 metri, vi è addirittura una casa di riposo per anziani. L'associazione "A testa alta" non intende, intanto, abbassare la guardia e continuerà a tenere alta l'attenzione finché non si avranno risposte chiare e certe.

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"I dati della postazione 4, ubicata in prossimità di Licata, analogamente al canister 3, evidenziano - scrive l'Arpa - un modesto impatto della qualità dell’aria nel centro urbano. Le concentrazioni rilevate dal 28 al 30 gennaio peraltro risultano dimezzate rispetto a quello rilevate nel prelievo effettuato dal 26 al 28 gennaio".

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