"Ti uccidiamo e finisci in psichiatria se non ci dai soldi, case e tabacchino": in due dal gup con l'accusa di estorsione
Sul banco degli imputati una donna - che si sarebbe prestata di accudire un 75enne costretto, con minacce, a cedergli case, attività e svuotare i conti - e un complice. La presunta vittima dovrà fornire la sua versione in aula
Badante e complice sotto accusa per avere minacciato di uccidere e mandare in manicomio un anziano se non avesse assecondato le loro richieste di denaro.
La presunta vittima, che sarebbe stata spinta a cedere case, attività e svuotare il conto corrente di oltre 700mila euro, viene citata dal giudice per testimoniare all'udienza preliminare ma il procedimento viene aggiornato per un problema di salute dell'anziano.
Il rinvio a giudizio è stato chiesto per Giuseppina Giardina, 45 anni e Angelo Di Gloria, 65 anni, entrambi di Canicattì, con l'accusa di estorsione aggravata.
Estorsione ad anziano, chiesti due rinvii a giudizio
I fatti al centro della vicenda risalgono al periodo compreso fra il gennaio del 2017 e l'aprile dell'anno successivo. I due imputati, che hanno nominato come difensori gli avvocati Antonella Zanchi e Calogero Rinallo, avrebbero ripetutamente minacciato un anziano di 75 anni per estorcergli soldi, appartamenti e il tabacchino di sua proprietà.
La donna, in particolare, sarebbe stata vittima di usura da parte di Di Gloria e le somme sarebbero state restituite grazie ai soldi del 70enne, al quale la donna aveva prospettato che sarebbe stato rinchiuso in un reparto di psichiatria, picchiato e persino ucciso dall'imputato se non avesse assecondato le sue richieste. Il tutto - sostiene l'accusa - sarebbe stato premeditato con lo stesso Di Gloria.
L'anziano, quindi, sarebbe stato costretto a emettere assegni e cambiali e prelevare denaro per almeno 80mila euro. E poi ancora avrebbe stipulato un preliminare di vendita di due appartamenti e del tabacchino. La donna, inoltre, l'avrebbe costretto a sottoscrivergli una procura generale in forza della quale aveva ceduto i due appartamenti dell'anziano allo stesso Di Gloria saldando in questo modo il suo debito di 115mila euro.
Una denuncia alla polizia dell'anziano, che si è costituito parte civile con l'assistenza dell'avvocato Giacinto Paci, ha fatto poi partire le indagini. La presunta vittima sarà sentita dal gup Giuseppa Zampino il 21 novembre.