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Lunedì, 29 Aprile 2024
Processi

"Errori durante il parto e bimbo con grave encefalopatia", 2 ginecologhe e 2 ostetriche rinviate a giudizio

Lunedì, alle ore 10, al tribunale di Agrigento, verranno chiamati a testimoniare i genitori del piccolo Luigi

Bimbo di 5 anni è "affetto da una grave encefalopatia ipossico-ischemica: vive confinato in un letto, non cammina, non vede, non parla, non può mangiare né respirare autonomamente". Lunedì, alle ore 10, al tribunale di Agrigento, verranno chiamati a testimoniare i genitori del piccolo Luigi rappresentati dall’avvocato Fabrizio Maggiorelli del foro di Genova. Due ginecologhe e altrettante ostetriche sono state rinviate a giudizio con l'accusa di lesioni sanitarie aggravate e manomissione di cartella clinica. A darne notizia è l'ufficio stampa della Cp Servizi medico legali di Genova.

La storia 

"Nel settembre 2018, F. N, in attesa del primo figlio, si recò in ospedale dopo la rottura delle acque. Fu rassicurata in merito alle condizioni del bambino e sottoposta due volte a tracciato cardiotocografico, in nessun caso vennero rilevate anomalie. Il giorno successivo la degente venne sottoposta a un ulteriore tracciato, la signora ebbe modo di leggere sul monitor la scritta 'non soddisfacente', ma venne rassicurata dal personale sanitario che imputava l’indicazione al fatto che il bambino fosse addormentato o che la madre non avesse ancora pranzato". Stando sempre alla ricostruzione dell'ufficio stampa Cp Servizi medico legali, la donna poi ebbe "un rialzo febbrile e chiese l’intervento degli infermieri che applicarono una flebo con Tachipirina. Ulteriori esami del sangue accertarono un rialzo dei globuli bianchi. Fu fatto un altro tracciato sempre con dicitura 'non soddisfacente'. La donna venne rassicurata dai sanitari: avrebbe partorito entro due ore - viene ricostruito con nota stampa - . Un’ora e trenta dopo l’orario indicato per il parto la paziente avvertì le prime forti contrazioni. Dopo le prime manovre di parto iniziarono a verificarsi le prime complicazioni e una sequela di gravi errori - scrivono - . Diversi medici operarono senza successo una serie di manovre di 'spinta' sull’addome della paziente (manovre non più in uso in quanto fortemente sconsigliate perché potenzialmente dannose). A quel punto si procedette con l’utilizzo della ventosa, il primo tentativo fallì così come il secondo e il terzo. La testa del bambino, parzialmente uscita, cambiò improvvisamente colore, divenne cianotica. Altri sanitari intervennero sulla paziente in una tortura continua, cercando di cambiare posizione al piccolo rimasto incastrato all’altezza delle spalle. Alcuni dei medici salirono carponi sull’addome, cercando di spingere fuori il bambino con le proprie ginocchia - prosegue la nota stampa diramata - . Le manovre sconsiderate provocarono la frattura delle ossa del bacino della paziente. In assenza di strumenti idonei per intervenire vennero causate conseguenti gravi lacerazioni. Luigi è nato così, spinto fuori con violenza inaudita da un drappello di medici evidentemente all’oscuro delle norme di base dell’ostetricia. Erano le 23,55, il parto era stato preventivato alle 20". 

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