rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
L'analisi

Spesi 122 milioni in un anno, nel distretto di Palermo la giustizia è la più cara d'Italia: ecco perché

Dalla relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario emerge che il costo rappresenta oltre il 12% di quello nazionale ed è più elevato che a Roma e Milano, persino il doppio di quello sostenuto a Catania. A far sballare i conti è la somma legata agli onorari degli avvocati con il gratuito patrocinio, che ammonta ad oltre 43 milioni

La giustizia nel distretto giudiziario di Palermo è la più costosa d'Italia: dal primo luglio del 2022 al 30 giugno dell'anno scorso sono stati spesi infatti quasi 122 milioni e mezzo di euro, il 12,29% della spesa nazionale, che ammonta a quasi un miliardo. Il dato - sorprendente - emerge dalla relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, stilata dal presidente della Corte d'Appello di Palermo, Matteo Frasca. Eppure soltanto ieri, durante la cerimonia al palazzo di giustizia, è stato lanciato un grido d'allarme da parte dei magistrati che chiedono più risorse, soprattutto umane vista la grave carenza di organico.

Spese più alte rispetto a Roma e Milano

Il distretto di Palermo comprende anche i tribunali di Termini Imerese, Trapani, Marsala, Agrigento e Sciacca. Un territorio molto complesso, dove si deve far costantemente fronte anche alla criminalità organizzata. Una lotta che non si può fare, come hanno rimarcato ieri sia il procuratore capo di Palermo, Maurizio De Lucia, che il procuratore generale, Lia Sava, senza le intercettazioni. Che costeranno pure tanto e peseranno in maniera significativa sulle spese complessive (oltre 30 milioni), ma che sono uno strumento fondamentale di contrasto, "irrinunciabile", secondo De Lucia. Ma nel distretto di Catania, per esempio, le spese totali tra il 2022 e l'anno scorso, sono state meno della metà rispetto a quelle di Palermo, ossia circa 60 milioni. Inoltre, nella classifica Palermo si trova davanti a città più grandi e con problemi legati alla criminalità decisamente evidenti: al secondo posto c'è infatti Napoli, con costi complessivi di poco più di 85 milioni, seguono Roma (84 milioni circa) e Milano (78 milioni circa). Il distretto dove si spende di meno in Italia è quello di Campobasso, circa 5 milioni.

L'allarme dei magistrati: "Più risorse contro miseria e mafia"

Il peso esorbitante del gratuito patrocinio

Come emerge dalla relazione, la voce che a Palermo incide in maniera molto importante è quella legata alle spese sostenute per il gratuito patrocinio nel settore penale, che ammontano a ben 35 milioni 934.255,89 euro, in crescita rispetto al periodo precedente del 9,82% (erano state di 32 milioni 720.835,40 euro). Somma alla quale va aggiunto il civile, dove la spesa è in calo del 2,68% rispetto al periodo precendente, ma si attesta sui 14 milioni 814,891,02 euro. Un dato ancora più rilevante se si pensa che nel periodo tra 2015 e 2016 non si arrivava a 20 milioni in tutto. E la spesa è costituita quasi interamente dalle somme liquidate agli avvocati difensori (30 milioni e mezzo circa nel penale, quasi 13 milioni nel civile), quindi in relazione all'istituto - che è fondamentale per garantire il diritto di difesa a chi è senza mezzi - la voce incide per l'85,67%. 

Gli onorari degli avvocati 

Nella relazione si mette in evidenza come nel distretto di Palermo questa spesa sostenuta per gli onorari degli avvocati col gratuito patrocinio nel penale costituisce il 15,5% di quella nazionale, che ammonta ad oltre 196 milioni. Bisogna inoltre considerare che il dato resta totalmente spropositato se si rapporta alla popolazione del distretto, costituita da poco più di 2 milioni di abitanti su 59 circa dell'intero Paese, rappresentandone quindi solo il 3,4%. E' vero che su questi numeri influisce "la forte crisi economica che affligge, soprattutto dopo la pandemia, le aree del distretto, con conseguente crescita delle sacche di povertà", ma, come si legge nel documento, "occorre vigilare perché un nobile ed insostiuibile strumento di garanzia" come il gratuito patrocinio non si trasformi "in anomala forma di sostegno del reddito di una parte del Foro".

"La causa non è solo la povertà dei cittadini"

D'altra parte, sono sempre i dati statistici a dimostrare che la crisi economica e le difficoltà sempre maggiori dei cittadini non possono essere l'unica spiegazione al fenomeno perché "la assoluta primazia del dato palermitano" emerge anche se si fanno confronti con realtà simili come Catania, dove la spesa per gli onorari degli avvocati col gratuito patrocinio nel penale rappresenta il 6,5% di quella nazionale, cioè meno di 13 milioni, come Reggio Calabria, dov'è il 2,6%, ossia poco più di 5 milioni, e Napoli, il 4,9%, ovvero poco più di 9 milioni e mezzo. I costi pro capite nel distretto di Palermo diventano così di quasi 5 volte superiori rispetto al dato nazionale: 16,05 euro a fronte di 3,61 euro mediamente in Italia. Ed è un altro primato del distretto: a Reggio Calabria il costo pro capite è di 12,25 euro, a Catania di 7,58 euro e a Napoli di appena 2,16 euro. Palermo è infine in cima alla calssifica delle richieste di ammissioni al gratuito patrocinio, che sono state ben 20.959, mentre a Roma sono state 16.909, a Milano 16.421, a Napoli 14.599 e a Catania 13.264. A Reggio Calabria appena 3.583.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Spesi 122 milioni in un anno, nel distretto di Palermo la giustizia è la più cara d'Italia: ecco perché

AgrigentoNotizie è in caricamento