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Domenica, 28 Aprile 2024
Ennesimo caso / Castrofilippo

"Consumo smodato di alcol e maltrattamenti": denunciato marito violento

La donna-vittima, una disoccupata cinquantunenne, ha trovato il coraggio di rivolgersi ai carabinieri e raccontare l'inferno che viveva: attivato il "codice rosso" e ritirare armi e munizioni al cinquantasettenne

Per sei mesi ininterrotti, “a causa dello smodato consumo di alcol”, avrebbe picchiato e maltrattato la moglie: una disoccupata cinquantunenne. La donna-vittima non ce l’ha però più fatta ad ingoiare i bocconi amari e a sopportare  in silenzio i maltrattamenti. Con coraggio s’è recata alla stazione dei carabinieri della sua città, Castrofilippo, ed ha raccontato le vessazioni e le violenze subite. I militari dell’Arma, coordinati dal comando compagnia di Canicattì, hanno avviato una breve attività investigativa, a riscontro dei racconti della donna, e hanno denunciato, alla Procura della Repubblica di Agrigento, l’uomo. Si tratta di un cinquantasettenne. In via precauzionale e cautelativa, i carabinieri hanno anche ritirato all’uomo il porto d’armi, nonché le armi e le munizioni legittimamente possedute e detenute. Per la donna-vittima è stato, poi, naturalmente ormai, avviato l’iter del cosiddetto “codice rosso”. Di fatto, i due coniugi sono stati allontanati l’uno dall’altro.

Che i rapporti coniugali non fossero più improntati a reciprocità e serenità forse era risaputo. La convivenza è divenuta insopportabile, oltre che parecchio rischiosa per la donna, quando – da gennaio di quest’anno – il marito ha iniziato a maltrattarla. E pare, anche se naturalmente non può essere una giustificazione, che il rapporto coniugale, e la sua tenuta, sia dipeso “dallo smodato consumo di alcol” da parte dell’uomo. Fino a giugno, la disoccupata cinquantunenne ha tenuto duro ed ha sopportato tutto, sperando forse di poter ricucire il rapporto e recuperare il matrimonio. Poi,  però, appunto, non ce l’ha più fatta ed ha bussato alla porta della caserma dei carabinieri che l’hanno aiutata in tutto e per tutto. La donna è stata supportata psicologicamente, le è stato assicurato – e così è stato – l’attivazione dell’iter del codice rosso e poi, alla fine, appunto il consorte violento è stato deferito alla Procura. 

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