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Lunedì, 29 Aprile 2024
Malasanità / Canicattì

"Perde il bambino all'ottavo mese di gravidanza": indagati due medici

La donna e il compagno hanno presentato una denuncia sostenendo di non avere avuto alcun problema fino ad allora e di essere stati costretti a rinviare una visita perchè lo studio del ginecologo aveva subito un allagamento

La gravidanza portata avanti senza intoppi per otto mesi, poi i dolori al ventre e le perdite, il ricovero in ospedale, la visita dal medico e la drammatica notizia: il cuore del piccolo aveva cessato di battere.

Il pubblico ministero della procura della Repubblica di Agrigento, Gloria Andreoli, in seguito alle denunce dei genitori, ha iscritto due ginecologi in servizio all'ospedale Barone Lombardo di Canicattì nel registro degli indagati per l'ipotesi di reato di omicidio colposo.

La vicenda risale ai giorni scorsi. Il padre del bimbo e la compagna, attraverso il loro legale Antonio La Cola, hanno presentato una querela al commissariato chiedendo di accertare eventuali omissioni e negligenze legate alla morte del feto che aveva in grembo la donna che avrebbe dovuto partorire fra un mese. 

La 42enne, secondo quanto denunciato, avrebbe accusato dei dolori e una perdita ematica la sera del 17 agosto tanto da andare in ospedale dove fu disposto un ricovero e le fu detto che il bambino era vivo ma si era alimentato poco. Per questo il consiglio fu di anticipare la visita col ginecologo che l'aveva in cura, peraltro in servizio nello stesso reparto ma non presente in quel momento, e indurre il parto per alimentarlo in maniera diversa.

A questo punto, secondo il racconto del compagno della donna, i due rientrano a casa. La donna ha precisato che non le è stato mai proposto il ricovero anche se il fidanzato aveva dichiarato il contrario alla polizia. In ogni caso la coppia, secondo la loro ricostruzione, prova a contattare il loro ginecologo senza riuscirci. 

Solo il 19 agosto, secondo la loro versione, riescono a parlargli e fissare una visita per il 21 agosto, poi rinviata di altri due giorni perchè lo studio del medico aveva subito un allagamento. In questa circostanza il ginecologo ha comunicato che il cuore del piccolo non aveva più battito. 

La procura, quindi, ha disposto l'autopsia e ha iscritto i due medici nel registro degli indagati come atto dovuto per consentirgli una piena difesa in contraddittorio anche nella fase delle indagini preliminari. I due sanitari hanno nominato come difensori gli avvocati Luigi Mulone e Fabio Li Calzi. 

Il pm ha nominato un collegio di consulenti composto dal medico legale Antonio Guajana, dall'anatomo patologo Emiliano Maresi e dal ginecologo Antonio Luciano che hanno eseguito l'autopsia riservandosi 90 giorni per consegnare la relazione che dovrà fare luce sulle cause della morte ed eventuali responsabilità nella condotta dei sanitari. 

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