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Domenica, 28 Aprile 2024
Beni culturali / Villaggio Peruzzo

Villaggio Peruzzo "archeologica": ritrovato un sarcofago durante gli scavi per la fognatura

I resti erano stati danneggiati dalle esondazioni del fiume, tutto è stato smontato e condotto ai laboratori per il restauro

L'area di Villaggio Peruzzo e San Leone si confermano ricchissime di testimonianze archeologiche e "scrigno" di sorprese sempre molto affascinanti.

L'ultima scoperta, finora tenuta nel più stretto riserbo, risale a giugno scorso, quando, durante i lavori di messa in opera della nuova condotta fognaria del progetto per le nuove reti e il nuovo depuratore della fascia costiera di Agrigento, proprio al Villaggio Peruzzo, è emerso dalla terra un grande sarcofago. Presenti, come previsto dal servizio di sorveglianza prescritta dalla Soprintendenza ai beni culturali di Agrigento, diretta da Vincenzo Rinaldi, ovviamente gli archeologi, che hanno fermato tutto e dato avvio alle attività di scavo e ricerca.

Si tratta, nel dettaglio, di un sarcofago di terracotta con coperchio a spioventi, con all’interno parti lo scheletro di un individuo adulto del quale al momento non si conosce il sesso. Sia la sepoltura che i resti sono stati danneggiati da strati di argilla provenienti dal fiume Akragas, che hanno portato via ossa e deformato la sepoltura. Quanto rimasto però suggerirebbe che il morto (o la morta) fosse particolarmente alto e robusto.

Tutto intorno il sarcofago erano deposti quindici vasetti, tra cui unguentari (vasi per contenere profumi o unguenti medicinali), brocchette e piccole pissidi con coperchio (vasetti utilizzati per contenere gioielli o polveri per il trucco), deposti come corredo funerario.

Alcuni dei ritrovamenti al Villaggio Peruzzo

Dopo lo scavo, necessario per rimuovere terra e detriti, è seguita un’attenta documentazione grafica e fotografica e i reperti sono stati prelevati e trasferiti al laboratorio di restauro della Soprintendenza di Agrigento per le delicatissime fasi di pulizia, restauro e consolidamento. Anche il sarcofago è stato smontato e trasferito al laboratorio di restauro per un complesso lavoro di pulitura e ricomposizione.

La tomba, sulla base della tipologia del sarcofago e dei reperti di corredo, è databile al IV sec. a.C, mentre sono in programma attività di analisi per identificare il contenuto dei vasetti.

Al termine delle attività di studio, la Soprintendenza ha in programma l’esposizione del sarcofago nell’ambito di una mostra in cui saranno presentati tutti i ritrovamenti effettuati nel corso delle attività di archeologia preventiva, finalizzate appunto a conciliare la realizzazione di opere pubbliche (e non) e resti storici.

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