Aica, la consulta delle associazioni scrive al prefetto: "Ristabilire la trasparenza delle sedute"
L'organismo ha inoltre inviato una missiva ai vertici della società idrica chiedendo se, e in che modo, si stiano attuando le misure correttive
Non cala, anzi, si inasprisce, il livello dello scontro tra la Consulta delle associazioni per l'acqua pubblica e i vertici dell'Aica. Dopo le polemiche dei giorni scorsi e la proposta, lanciata dal sindaco di Palma di Montechiaro di azzerare o elimianre l'organismo, il presidente Alvise Gangarossa ha protocollato due missive ufficiali dal rilevante peso "politico".
Una è indirizzate alla società idrica per chiedere l'applicazione delle misure correttive disposte rispetto alla grave situazione economica della società consortile "al fine di scongiurare il deterioramento finanziario e operativo dell'azienda e il possibile ritorno al gestore privato".
"Considerato che il bilancio consuntivo 2022 riporta un'importante perdita d'esercizio di 4,5 milioni di euro e che detto bilancio non è ancora stato approvato dall'Assemblea dei Soci - si legge - la quale è chiamata a ripianare la perdita tramite trasferimento delle somme da parte dei Consigli comunali. Considerato altresì che il debito nei confronti del gestore primario Siciliacque ammonta a circa 16 milioni di euro, si ritiene urgente conoscere quali punti delle misure correttive sono in fase di attuazione o già attuati e con quali risultati e come si intende affrontare il pagamento del debito".
L'altra lettera della consulta è rivolta direttamente al prefetto di Agrigento Filippo Romano e lamenta la mancata attuazione dell'articolo 9 dello Statuto di Aica, secondo cui “le sedute dell'Assemblea sono pubbliche”.
"Per attuare tale previsione - dicono dalla Consulta - occorre che venga pubblicato in tempo utile l'avviso di convocazione dell'Assemblea in evidenza nel sito aziendale. La mancata attuazione delle iniziative propedeutiche a rendere pubbliche le Assemblee dei Soci come espressamente previsto dallo statuto, costituisce una grave violazione del principio di trasparenza al quale l'azienda dovrebbe conformarsi".