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Ecco Capo Plaza, il re della trap music: nella Valle dei Templi per raccontare il successo e la rivalsa

Idolo dei ragazzini, è portavoce del linguaggio della “Generazione Z”: ascoltarlo vuol dire capire il retaggio dei giovani tra disagi, disorientamento, disillusione e tanta voglia di emergere. Grande attesa per il suo concerto

Capo Plaza è l’artista “di rottura” del Festival “Il mito nella Valle dei Templi”. Il suo concerto, in programma giovedì 25 agosto a Piano San Gregorio, si distacca notevolmente dallo stile più tradizionale degli altri appuntamenti in cartellone, ma è il più interessante se lo si guarda da una prospettiva differente. 

Lui è uno dei maggiori esponenti della musica trap in Italia, genere spesso guardato con diffidenza dal pubblico adulto, ma con il quale bisogna inevitabilmente fare i conti.

E Luca D’Orso, salernitano classe 1998, ha contribuito in maniera determinante a rendere questo genere non più “nascosto” e di nicchia, ma vero e proprio riferimento per i giovani, per quella cosiddetta “Generazione Z” con cui i genitori, spesso, hanno difficoltà a comunicare. 

Ma avvicinandosi alla musica di Capo Plaza - riconoscibilissima, potente e tutt’altro che scontata - è possibile colmare questo distacco e capirci qualcosa di più sui disagi, sul disorientamento, la disillusione e soprattutto la voglia di emergere che accomuna i ragazzi di oggi.

Prima di tutto la musica trap: nata come sottogenere musicale dell'hip hop una ventina di anni fa in America e poi sdoganata. Le “trap house” erano appartamenti abbandonati e degradati nei sobborghi di Atlanta e “trapping” significa “spacciare”. Ma sono concetti legati comunque alle origini perché poi l’evoluzione ha creato elementi nuovi e variegati.

La trap oggi può essere collocata come estensione del rap e dell’hip hop con arrangiamenti più roboanti, cassa profonda e sincopata, melodie minimali e aggressive, maggiore utilizzo di sonorità elettroniche ma (ed è questa la novità principale) con una linea vocale decisamente più melodica.

I testi sono spesso cupi e minacciosi e parlano di strada, degrado, criminalità, disagio e povertà. Contesti dai quali i trapper tendono a sottrarsi grazie al successo e alla popolarità che solo la musica può loro offrire: un viaggio dall’inferno al paradiso che a volte non è del tutto gratificante perché, quando si arriva all’apice, non è più facile distinguere il vero dal falso in termini di rapporti umani. Perché la popolarità modifica radicalmente il contatto tra l’artista e tutto ciò che lo circonda.

Capo Plaza è esploso nel 2018 con l’album “20” (titolo che si riferisce alla sua età di allora) e poi nel 2021 con “Plaza”. Sulle piattaforme di fruizione musicale in streaming fa numeri da capogiro. Canzoni come “Giovane fuoriclasse”, “Tesla”, “Allenamento #4”, “Non fare così”, “Capri Sun”, compresi i tormentoni da discoteca “Panama” e “Pookie” (in coppia con Aya Nakamura) che virano verso il reggaeton, possono essere considerati dei veri e propri “manifesti” di questa corrente musicale che è ormai entrata di prepotenza nel circuito mainstream. 

Per quanto riguarda il concerto ad Agrigento del 25 agosto è preferibile rivolgersi al circuito telematico per acquistare i biglietti. Ma sono comunque attivi i punti vendita fisici, ovvero la biglietteria del teatro Valle dei Templi all’ingresso di Piano San Gregorio (aperta tutti i giorni dalle 9,30 alle 13 e dalle 16,30 alle 20) e quelle in via Platone ad Agrigento e allo Sport Village tra Agrigento e Favara. Ulteriori informazioni allo 0922 25019”.

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