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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il cammino verso il 2025

Diventare una buona Capitale italiana della cultura? “Spedizione” a Bergamo, che lo è nel 2023, a caccia di idee

Proficuo confronto tra il direttore generale della Fondazione Teatro Pirandello ed il suo omologo che guida il “Donizetti” per valutare esperienze e aspettative

Agrigento comincia a prepararsi per il 2025: un anno cruciale dato che sarà quello in cui avrà i riflettori puntati addosso con il titolo di “Capitale italiana della cultura”.

Una prima “indagine” è stata fatta attraverso l’incontro avvenuto a Bergamo, che è Capitale italiana della cultura 2023, tra il direttore generale della Fondazione Teatro Pirandello, Salvo Prestia, ed il suo omologo, ovvero il direttore generale della Fondazione Teatro Donizetti, Massimo Boffelli: una conversazione per valutare esperienze e aspettative.

Il teatro di Bergamo funge da fulcro per le iniziative culturali che si stanno svolgendo in città e Prestia ha voluto avere un’ idea di come ci si sta organizzando a livello burocratico e organizzativo per ottimizzare quelli che saranno i passaggi da fare anche ad Agrigento in vista del 2025. 

“Un incontro proficuo e interessante - ha detto Salvo Prestia - che è stato anche un’occasione per iniziare una collaborazione tra i due teatri sulle produzioni teatrali, le iniziative da portare avanti insieme e anche su un ipotetico passaggio di consegne alla fine del 2023 con delle idee programmatiche da portare ad Agrigento”. 

Prestia ha anche presentato le produzioni del Pirandello, teatro che a Bergamo è conosciuto e molto seguito. Produzioni che, con molta probabilità, verranno inserite nel cartellone del ”Donizetti”.

“Un rapporto di collaborazione che può portare benefici - ha aggiunto Prestia - dato che il teatro di Bergamo è più aperto all’opera e alla lirica mentre il Pirandello è più incline alla prosa e al teatro: un’area che al ‘Donizetti’ vogliono potenziare”.

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