Le sorelline morte sulla statale 115, condanna definitiva: arrestato 35enne
Il trentacinquenne è stato ritenuto responsabile dei titoli di reato di lesioni personali colpose aggravate e di omicidio colposo
La sentenza di condanna è diventata definitiva. Il trentacinquenne di Licata che, nel giugno del 2011, lungo la strada statale 115, rimase coinvolto nell’incidente che causò la morte delle sorelline di Licata: Chiara e Alessia Bruna, rispettivamente di 3 e 9 anni, è stato ritenuto responsabile dei titoli di reato di lesioni personali colpose aggravate e di omicidio colposo. Angelo Vitali – stando alla sentenza - deve scontare la pena di tre anni e quattro mesi di reclusione.
I poliziotti del commissariato di Licata hanno eseguito, nelle ultime ore, il provvedimento d’arresto e dopo le formalità di rito hanno accompagnato l’uomo – che viene rappresentato e difeso dall’avvocato Marco Mulè – alla casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo” di contrada Petrusa ad Agrigento.
Era la sera del 17 giugno del 2011 quando, lungo la statale 115, nei pressi di Licata, si verificava il terribile incidente stradale. L’uomo era alla guida di un Suv Bmw X5 che si è scontrato con la Renault Clio con a bordo le due sorelline e la mamma, allora ventottenne. Nel gennaio del 2014, il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Agrigento condannò Angelo Vitali. Il processo si svolse, allora, con il rito abbreviato. Nel dicembre del 2016, la Corte d’Appello di Palermo confermò la sentenza di primo grado a carico del giovane licatese.