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Lunedì, 29 Aprile 2024
Tribunale / Grotte

"Picchia la figlia della compagna per farsi dare le chiavi di casa": condannato pregiudicato

Ad accorgersi, all'indomani, del livido al braccio fu il padre della bimba di 9 anni che presentò una denuncia e si è poi costituito parte civile. Il giudice infligge 7 mesi di reclusione

Sette mesi di reclusione per le accuse di lesioni aggravate e violenza privata ai danni di una bimba di 9 anni figlia della propria compagna: è la condanna inflitta dal giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Katia La Barbera, nei confronti di un trentanovenne di Racalmuto.

L'uomo, che ha numerosi processi in corso per stalking e maltrattamenti, è stato denunciato dal padre della piccola che, l'indomani, si accorse della presenza di un grosso livido al braccio e si fece raccontare cosa fosse accaduto.

L'episodio risale al 15 ottobre del 2018 e si sarebbe verificato a Grotte. La bambina, secondo il suo racconto, avrebbe subito una violenza consistita nella torsione con forza del braccio. L'imputato, in questo modo, l'avrebbe costretta a consegnargli le chiavi di casa.

Il pubblico ministero Margherita Licata, a conclusione della requisitoria, aveva chiesto la condanna a un anno. Richiesta a cui si era associato il difensore di parte civile, l'avvocato Fabrizio Caltagirone, che ha assistito il padre della piccola.

Il legale dell'imputato, l'avvocato Gianfranco Pilato, ha invece sollecitato l'assoluzione sostenendo che si era trattato di un fatto di assoluta lievità e che la stessa madre della piccola, presente al momento dei fatti, non aveva confermato le accuse. 

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