Il figlio si è suicidato con la sua pistola di ordinanza: assolto vigile urbano
La tragedia è avvenuta nel marzo dell'anno scorso: l'agente era accusato di omessa custodia di armi
Il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Michele Dubini, ha assolto un vigile urbano di Agrigento dall'accusa di omessa custodia di armi. L'agente 59enne era finito a processo in seguito al suicidio del figlio che si era tolto la vita sparandosi con la sua pistola di ordinanza.
La vicenda risale al marzo dello scorso anno. La tragedia è avvenuta al Villaggio Mosè, nell'abitazione dove il ragazzo nemmeno trentenne viveva insieme ai genitori. L'episodio sconvolse l'intera città: dagli accertamenti sull'episodio ne era scaturito un processo a carico del padre che ha dimostrato di avere correttamente conservato la pistola di ordinanza e di non avere alcuna responsabilità nella tragedia.