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Sabato, 27 Aprile 2024
L'inchiesta / Palma di Montechiaro

La messinscena dell'aggressione con l'acido: al via gli accertamenti sulla borraccia

Gli esami, che saranno eseguiti dalla polizia scientifica e saranno finalizzati alla ricerca di impronte, erano stati disposti prima della svolta che ha portato all'arresto della cinquantenne Silvana Sfortuna accusata di essersi inventata ogni cosa

Sono in programma questa mattina, nei laboratori della polizia scientifica di Palermo, gli esami sulla borraccia ritrovata nelle scale della palazzina di Palma di Montechiaro dove la cinquantenne Silvana Sfortuna avrebbe aggredito con l'acido il marito 48enne simulando poi un'aggressione ai suoi danni.

Sfigurata con l'acido dal marito? Clamorosa svolta nell'inchiesta: arrestata la donna

A disporli è stata la procura prima che si arrivasse a una svolta nelle indagini con la scarcerazione dell'uomo, tuttora in ospedale per le gravissime ustioni subite a volto, mani e collo, e l'arresto della donna per le accuse di calunnia e lesioni con sfregio permanente. La cinquantenne, a sua volta, è rimasta sfigurata in una metà del volto in quello che sarebbe stato un tentativo di difesa da parte dell'uomo.

L'indagato, che non ha mai lasciato il centro grandi ustioni dell'ospedale Cannizzaro di Catania dal 5 dicembre scorso, disse di essere stato aggredito e di non avere neppure toccato la bottiglietta che conteneva l'acido. Una tesi alla quale, in un primo momento, il gip non ha creduto tanto da disporne la custodia in carcere su richiesta degli stessi pm.

VIDEOINTERVISTA. Parla la donna sfigurata con l'acido: "Lo contattavo per avere le prove"

Il pubblico ministero Giulia Sbocchia, già nell'immediatezza, aveva disposto gli accertamenti scientifici sulla borraccia e sullo zaino, che avrebbe dovuto contenere gli indumenti, alla ricerca di impronte.

La donna aveva raccontato di essere fuggita in una struttura protetta dopo avere subito violenze e maltrattamenti insieme alla figlia nata da un precedente matrimonio. Quella mattina, sempre secondo la versione della presunta vittima ormai smentita, aveva commesso l'imprudenza di contattarlo per concordare la consegna di alcuni oggetti della figlia che erano rimasti nell'abitazione ed era stata aggredita con dell'acido che le ha provocato ustioni e sfregi permanenti al volto.

Il marito, al contrario, aveva detto di essere stato aggredito e di non avere neppure toccato la bottiglietta che conteneva l'acido. Prima ancora di avere risposte scientifiche sulle impronte la procura ha scoperto che si sarebbe trattato di una messinscena. A comprare la borraccia, come provato dall'esame delle telecamere di videosorveglianza, sarebbe stata la donna. Ulteriori riscontri sarebbero arrivati dalle intercettazioni e da altri atti di indagine.

La stessa donna, assistita dal suo legale Giuseppe Vinciguerra, ha ammesso di essersi inventata tutto e di avere aggredito il marito provando a giustificare il gesto con alcuni gesti di violenza che avrebbe subito da parte sua. Aspetti su cui la procura sta svolgendo ulteriori approfondimenti al termine dei quali la difesa della donna potrebbe chiedere una misura cautelare meno grave rispetto al carcere.

Intanto oggi si svolgeranno gli accertamenti di laboratorio in cui anche il legale dell'uomo, l'avvocato Calogero Sferrazza, potrà partecipare nominando un proprio consulente.

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