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Sabato, 27 Aprile 2024
Urbanistica / Maddalusa

"Maddalusa è zona A", il Cga respinge nuovo ricorso degli abusivi: le case vanno demolite

Il giudice amministrativo ribadisce la vigenza dei vincoli di inedificabilità assoluta e, quindi, sancisce che le case vanno abbattute

Maddalusa è e resta Zona A, e le abitazioni che si trovano in questa porzione di territorio, se realizzate dopo l'apposizione del vincolo, sono abusive e vanno quindi demolite.

Ancora una volta la giustizia amministrativa prende posizione, respingendo il ricorso presentato da un residente, che chiedeva l'annullamento di una precedente sentenza del Tar del 2020, che rimarcava la vigenza dei divieti di edificazione per tutta l'area a valle del fiume Akragas.

Tutto parte da una richiesta di concessione edilizia in sanatoria presentata nel 2009 proprio per Maddalusa che ricevette un secco "no" dal Comune perché gli immobili ricadevano appunto in zona di inedificabilità assoluta.

Questo perché, dissero i giudici, rimarcando un pronunciamento precedente, che risale al 2018, "il diniego di concessione (era) un atto dovuto in presenza di un vincolo d’inedificabilità assoluta".

Ancora una volta la questione "aggredita" è quella del valore del vincolo imposto dal Gui-Mancini nel 1966 e l'effettiva vigenza dello stesso: la tesi, discussa anche più volte in Consiglio comunale, è che sarebbe stato abrogato nel 2008 dallo Stato e ancor prima sostituito nel 1991 dal decreto della Regione che stabilisce i confini del Parco Archeologico.

Ricostruzioni smentite nettamente e già discusse appunto in altri casi dalla Giustizia amministrativa, che ha già respinto altri ricorsi di questa natura e adesso è tornata a chiarire che “l’evoluzione della normativa regionale rende sostanzialmente irrilevante la questione giuridica che attiene alla formale vigenza o meno del decreto Gui-Mancini nel momento in cui veniva adottato il provvedimento impugnato (ndr il piano regolatore). Il provvedimento impugnato, si è avuto già modo di rilevare, richiama esplicitamente i vincoli introdotti dal così detto decreto Nicolosi che con forza normativa autonoma ha delimitato il Parco archeologico di Agrigento richiamando il decreto Gui-Mancini al solo fine di individuare i confini: 'con il confine della zona A delimitata con l’art.2 del decreto ministeriale 16 maggio 1968 modificato con decreto ministeriale 7 ottobre 1971'”.

Entrando nel caso di specie il Cga aggiunge: "La domanda di sanatoria è del 2004 ed è stata valutata nel 2009, sicché, anche a voler ritenere decaduto, diversamente da quanto statuito da Cga, il vincolo statale a partire dal 2008, rimarrebbe in campo, a sufficiente sostegno del provvedimento impugnato, il suddetto e autonomo vincolo archeologico regionale, quantomeno – e ciò basta a dirimere la presente controversia – a partire dalla legge regionale del 2000".

La domanda che adesso resta in sospeso è: cosa accadrà alle centinaia di abitazione di quella porzione della città? Probabilmente nulla. Come sempre.

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